Il governo turco, nel primo giorno di stato di emergenza di tre mesi, ha annunciato la sospensione della Convenzione europea dei diritti umani, per un periodo tra 20 e 45 giorni. Il vicepresidente Numan Kurtulmus ha ricordato che "cosi' ha fatto anche la Francia". "Rivedremo la struttura organizzativa dell'intelligence e le relazioni tra potere civile e militare", ha aggiunto Kurtulmus, citato dalla Cnn Turk, spiegando che attualmente "ci sono debolezze sia a livello individuale che organizzativo nella struttura dello Stato". Il ritorno di Recep Tayyip Erdogan ad Ankara, dove ha presieduto ieri una riunione del Consiglio di Sicurezza nazionale, ha sancito un nuovo passo avanti nella repressione del fallito golpe delle settimana scorsa. Lo stato di emergenza - a cui il governo turco non aveva fatto ricorso neanche dopo i sanguinosi attentati terroristici attribuiti all'Isis o al Pkk - permette infatti di imporre il coprifuoco, restringere il diritto di manifestare e limitare la libertà di movimento. Una misura che lo stesso Erdogan ha definito ""necessaria per eradicare rapidamente tutti gli elementi dell'organizzazione terroristica implicati nel tentativo di colpo di Stato"", ovvero i sostenitori del presunto mandante del golpe, l'imam Fethullah Gulen, attualmente in esilio negli Stati Uniti. A dire il vero, senza fare ricorso ad alcun provvedimento di natura straordinaria in soli sei giorni il governo turco ha già identificato e sospeso dagli incarichi o arrestato circa 55mila persone fra militari e funzionari pubblici, compresi centinaia di imam: nel mirino sono finiti in modo particolare - oltre a una parte della cupola militare e della magistratura - funzionari e docenti del Ministero della Pubblica istruzione, fino ad arrivare al richiamo degli accademici attualmente all'estero.
Una deriva non solo “da condannare in maniera netta ed inequivocabile”, ma che, avverte la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, “impone una presa di posizione forte da parte dell’Unione Europea e di tutta la comunità internazionale per richiamare il Governo turco al rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto”. La dichiarazione della leader di via Po segue la presa di posizione della Ces, la Confederazione Europea dei sindacati, che ieri ha fermamente condannato l'operato del governo turco a seguito del colpo di stato fallito.
“Facciamo appello alla Commissione Europea ed al Consiglio Europeo - conclude la segretaria generale della Cisl - di condannare esplicitamente la condotta del governo turco, prevedendo tutte le misure necessarie, compresa la sospensione del processo di adesione, se dovesse continuare questa drammatica ed inaccettabile violazione dei diritti fondamentali e dei valori politici, morali e culturali alla base dell’Unione Europea”.