L'Eurogruppo apre la prima riunione dell'anno rimettendo al centro dell'agenda un problema che si trascina da anni, ma che non è più rinviabile. "La crisi ha aggravato gli squilibri economici pre-esistenti, che stavano recedendo prima del Covid", ha detto il commissario all'economia Paolo Gentiloni, a cui l'Eurogruppo aveva chiesto un'analisi aggiornata proprio dell'impatto del Covid sulle debolezze dei 19 Paesi. La situazione è chiaramente più grave per chi aveva squilibri fuori controllo già prima della pandemia, tra cui l'Italia, con il suo debito e la scarsa produttività. "Per esempio - spiega Gentiloni - il debito pubblico è aumentato di più nei Paesi più colpiti economicamente dalla crisi, che erano anche quelli con il debito più elevato prima della pandemia".
Il debito è lievitato soprattutto per le misure di sostegno a occupazione e aziende, ma né per Gentiloni né per il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe è il momento di ritirarle o ridurle. Piuttosto, bisogna pensare ad un mix di misure di stimolo e di riforme che ricostruiscano il potenziale di crescita, secondo Donohoe. "Buona discussione" secondo fonti del Mef, con il ministro Roberto Gualtieri che ha sottolineato a sua volta sia la necessità di coordinarsi sul prolungamento del sostegno all'economia, sia sulla strategia di medio termine di investimenti e riforme.