Il prossimo 10 agosto i sindacati brasiliani CUT, CSB, CTB, Força Sindical, Intersindical, Nueva Central e UGT hanno proclamato una giornata nazionale contro la disoccupazione. In quell'occasione faranno una campagna contro le riforme introdotte dal governo di Michel Temer e chiederanno che vengano prese misure per riportare il paese in carreggiata e affrontare la disoccupazione. Ci saranno anche proteste contro l'aumento dei prezzi del petrolio e dei suoi derivati e per difendere i diritti dei lavoratori alla sicurezza.
L'iniziativa rientra nell'agenda lanciata nei giorni scorsi dalle sette sigle sindacali per riportare il Brasile sulla via dello sviluppo promuovendo la democrazia, generando posti di lavoro di alta qualità e garantendo giustizia sociale. L'agenda cerca anche di affrontare gli accordi di lavoro informali, il lavoro precario e la mancanza di sicurezza sul posto di lavoro.
"Con l'agenda prioritaria per la classe operaia, abbiamo riunito i nostri centri sindacali per dimostrare la nostra intenzione di mobilitare i lavoratori affinché adottino azioni risolutive. Abbiamo adottato un approccio lungimirante alle sfide che affrontiamo, consapevoli della responsabilità condividiamo nella costruzione del nostro Paese e della nostra nazione ", afferma il documento.
L'agenda mira a guidare il dibattito nazionale che prenderà forma nei tre mesi precedenti l'elezione presidenziale di ottobre. L'appuntamento elettorale è fissato per il prossimo 7 ottobre, con un ballottaggio il 28 dello stesso mese, se necessario, per decidere la presidenza. L'attuale governo è estremamente impopolare e c'è un numero enorme di partiti che si contendono le elezioni presidenziali, dopo la condanna per corruzione e l'arresto al termine di un processo farsa dell'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, la cui vittoria era data per certa.
(Articolo completo di Ester Crea domani su Conquiste Tabloid)