Giovedì 21 novembre 2024, ore 20:41

Vertice Nato 

Biden prova a rilanciare la sua immagine da leader mondiale 

Alla fine tutto ritorna. E sul tavolo del vertice della Nato i leader si ritrovano una matassa intricata di problemi e tensioni, cresciuti in maniera esponenziale nelle ultime settimane. Joe Biden è alla prova più importante - se non decisiva - della sua leadership. È il padrone di casa al vertice della Nato a Washington, ma nessuno poteva immaginare che il summit - programmato da tempo - si trasformasse in una sorta di test pubblico sul suo stato di salute. Il presidente Usa punta a rilanciare la sua immagine di grande e unico leader americano, e fugare ogni dubbio sulle sue capacità di guidare gli Stati Uniti per altri 4 anni. Non a caso, aprendo i lavori del summit, ha annunciato nuovi sistemi di difesa aerea all'Ucraina insieme agli alleati.

Quindi non si tratta soltanto di dare la giusta risposta a Putin dopo l'attacco all'ospedale di Kiev, mostrare una posizione compatta dell'Occidente e celebrare i 75 anni dell'Alleanza. Adesso ci sono una serie di altre questioni sul tappeto: cosa succederà se il 5 novembre dovesse vincere Trump? Cosa fare di Orban che, dopo essere stato da Putin e Xi, siede tranquillamente al tavolo dell'Alleanza Atlantica?

E Macron, alle soglie di una probabile coabitazione con un governo ancora da definire, avrà la forza e la spinta giusta sulle questioni internazionali nei prossimi mesi decisivi? Certamente quella che doveva essere una riunione solenne è diventato un incontro ad alto tasso di drammaticità, soprattutto per colpa di Putin che alla vigilia del summit ha sparato un missile sui bambini dell'ospedale pediatrico di Kiev. La risposta della Nato è stata già annunciata: l'Ucraina entrerà nell'Alleanza ed è strada definita "irreversibile".

Ma tra i protagonisti del vertice c'è anche quel Viktor Orban che ha 'trascinato' l'Europa in una gaffe pesante, presentandosi come mediatore di una pace di sapore "putiniano" da Zelensky e dallo stesso Zar. Avere la presidenza di turno dell'Ue non vuol dire di poter rappresentare l'Ue - senza alcun mandato - come ha pensato di fare il premier ungherese. Per questo c'è il presidente del Consiglio, il 'ministro degli esteri', anche la presidente della Commissione. Il compito della presidenza di turno è un altro.

E comunque l'Europa sta vivendo una curva della sua storia che ha pochi precedenti. Nei prossimi mesi dovrà portare avanti una serie di riforme fondamentali, a cominciare dalla costruzione di una vera politica estera comune proseguendo con una identità di difesa europea che dovrà essere complementare alla Nato. E la spesa per la difesa dovrà essere portata al 2% del Pil. A chiederlo sono soprattutto gli Usa. E qui veniamo "all'elefante nella stanza" che ha il nome di Joe Biden. Gli occhi dei leader saranno puntati sul presidente americano, mentre crescono gli appelli per un suo ritiro. E i pensieri invece andranno alla possibilità che al prossimo summit ci sia Donald Trump, che sulla Nato e su quello che pensa dell'Europa si è già espresso con grande chiarezza.

È un'eventualità alla quale l'Unione europea deve prepararsi, sperando di vedere un'Europa diversa da quella vista in queste settimane e che si avvicina tra grandi tensioni al travagliato voto all'Europarlamento il 18 luglio per le nuove cariche istituzionali. Ursula Von der Leyan non è a Washington. È rimasta in Europa per gli ultimi negoziati per arrivare ad aver i margini di sicurezza nel voto di Strasburgo. In questa fase l'Europa deve sbrigarsi a ritrovare un assetto di marcia unitario per affrontare le sfide che il mondo ha davanti, magari con un nuovo rapporto con Londra, dopo il cambio della guardia a Downing Street.

Rodolfo Ricci

( 10 luglio 2024 )

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