Giovedì 21 novembre 2024, ore 20:19

Washington 

Biden appoggia Kamala Harris: boom di donazioni per i Dem 

"Sono onorata". Con queste parole Kamala Harris ha accettato l'investitura di Joe Biden dopo che il commander in chief aveva annunciato il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e appoggiato la sua numero due per la nomination, aprendole la strada alla possibilità di diventare la prima presidente donna e di colore."Mi guadagnerò la nomination e batterò Trump", ha assicurato Harris in un post in cui allegava il link per le donazioni, dando già ufficialmente il via alla sua corsa presidenziale. Con l'endorsement di Bill e Hillary Clinton, e di decine di delegati ed ex delegati alla convention democratica. "Questi non sono tempi normali e queste non saranno elezioni normali. Ma questa è la nostra America. E io ho bisogno di voi in questa battaglia", ha affermato Harris in uno dei suoi primi messaggi di raccolta fondi.

E la risposta è stata immediata, con un boom di donazioni per i democratici che hanno raccolto in poche ore 46,7 milioni di dollari. In caso invece di mini primarie, come auspicato nei giorni scorsi dall'ex speaker della Camera Nancy Pelosi e ora da Barack Obama, potrebbero scendere in campo alcuni governatori, nomi che eventualmente potrebbero anche fare da vice a Harris: Josh Shapiro (Pennsylvania), J.B. Pritzker (Illinois), Tony Evers (Wisconsin) e Andy Beshear (Kentucky). Più improbabili il governatore della California Gawin Newsom (considerato troppo liberal e di uno Stato già saldamente dem) e la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, pare perché non vorrebbe bruciarsi le chance di correre nel 2028. Non è da escludere neppure il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg. Anche il senatore indipendente della West Virginia Joe Manchin sta valutando di correre per la presidenza come democratico. Robert F. Kennedy Jr invita invece gli elettori a unirsi e appoggiare la sua candidatura da indipendente, ma si dice "aperto" ad ascoltare i leader del partito democratico qualora lo contattassero per sfidare Kamala Harris per la nomination: "Sono l'unico candidato che può battere Donald Trump", sottolinea.

Alla vicepresidente intanto sono arrivate le dichiarazioni di sostegno da parte di Shapiro, Newsom, della 'pasionaria' del partito Alexandra Ocasio-Cortez del deputato Adam Schiff. Come senatrice, Harris ha subito dichiarato guerra a Donald Trump e si è imposta sul palcoscenico nazionale con i suoi interrogatori all'ex ministro della Giustizia Jeff Sessions, che sono sono diventati virali e l'hanno accreditata davanti al pubblico democratico a caccia di volti nuovi per il partito.

Da qui la decisione di provare a correre per la Casa Bianca: un tentativo che non ha avuto successo, anche se si era imposta come una delle rivali più agguerrite di Biden nel corso delle primarie. È rimasto negli annali l'aspro confronto fra i due nel corso di uno dei dibattiti, durante il quale Harris rinfacciò al suo futuro capo di essersi compiaciuto della collaborazione con due senatori segregazionisti negli anni '70. Non contenta, Kamala continuò raccontando di conoscere una ragazzina nera che per fortuna ebbe la possibilità di andare in una scuola migliore grazie al servizio di scuolabus istituito per le minoranze che vivevano nei quartieri più disagiati, servizio al quale - ricordò - il senatore Biden si era opposto: "Quella ragazzina ero io".

Nonostante lo scontro, è stata scelta poi come numero due nel ticket dem. Non è mai uscita dall'ombra di Biden e non ha mai bucato lo schermo, ma sta recuperando terreno e immagine su alcuni temi, come quello chiave dell'aborto. E con i suoi 59 anni e la sua fermezza dietro un sorriso abbagliante potrebbe funzionare come antitesi a Trump, facendolo apparire vecchio e iroso.

Rodolfo Ricci

( 22 luglio 2024 )

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