Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:13

Europa 

Bce parte con la svolta verde ma fari puntati sugli extraprofitti 

I danni del cambiamento climatico sono sempre più drammatici e anche la Banca centrale europea ha deciso di passare dalle parole ai fatti, fissando in autunno l'avvio della sua svolta verde. Da ottobre inizierà a reindirizzare gradualmente il suo portafoglio di investimenti societari - circa 344 miliardi di euro - verso le aziende più 'green', accelerando la transizione verso un'economia sostenibile. Nel frattempo, però, Francoforte cerca di rimediare ad un altro problema più imminente: evitare che le banche, quando il 21 luglio risaliranno i tassi, facciano guadagni record sui prestiti agevolati ricevuti in questi anni. La sola ipotesi che la Bce blocchi gli extra-profitti, anticipata dal Financial Times, ha fatto finire in rosso le banche europee. C'è poi un'altra incognita che pende sul 21 luglio: lo scudo anti-spread che la Bce dovrebbe lanciare per proteggere i Paesi fragili da un'eventuale nuova tempesta sui mercati continua ad avere un grande nemico: la Bundesbank di Joachim Nagel, che pianta paletti sempre più rigidi. La strategia green, fortemente voluta dalla presidente Christine Lagarde, era nell'aria da tempo ed ora è delineata. Per la prima volta "le considerazioni sui cambiamenti climatici" entrano "nel quadro di politica monetaria dell'Eurosistema", ha spiegato la Bce.

Concretamente, l'istituzione utilizzerà la "cospicua" liquidità in scadenza dei suoi investimenti in obbligazioni societarie per acquistare titoli di emittenti "con una migliore performance climatica". Le migliori prestazioni climatiche saranno misurate guardando alle minori emissioni di gas serra, ad obiettivi di riduzione del carbonio più ambiziosi e a migliori informazioni sul clima. Tutto ciò "mira anche incentivare la riduzione delle emissioni di carbonio", e la trasparenza delle aziende riguardo la loro condotta verde.

Inoltre, la Bce metterà anche dei limiti ai prestiti per le controparti ad alta impronta di carbonio: ci sarà un tetto alla quota di loro attività accettate come collaterale. In vista del 21 luglio invece nulla è ancora scritto. Ma molto si muove sottotraccia, a partire dalle indiscrezioni sull'idea di tagliare gli extraprofitti delle banche. L'Eurotower vuole evitare di ritrovarsi con un paradosso legato al rialzo dei tassi: le banche che hanno preso in prestito dalla Bce denaro conveniente durante il programma pandemico, grazie ai tassi in risalita potrebbero ritrovarsi con guadagni miliardari - fino a 24 miliardi stima Morgan Stanley - soltanto parcheggiando lo stesso denaro presso la Bce. Un altro nodo da sciogliere nelle prossime due settimane è il disegno del futuro scudo anti-spread.

Sempre se il board riuscirà a trovare un'intesa. I falchi hanno rialzato la testa, con il tedesco Nagel che si è portato in pole position in vista della riunione di oggi, che non prenderà decisioni di politica monetaria ma sarà l'occasione per un confronto chiaro prima dello storico rialzo dei tassi, il primo da undici anni. Il presidente della Bundesbank ha tracciato la sua linea di rigore, riportando la Germania su posizioni pre-pandemia. E sullo scudo anti-spread ha puntato paletti molto precisi: è indispensabile che abbia "una efficace condizionalità fiscale", perché gli Stati membri "devono continuare ad avere incentivi sufficienti per portare avanti le loro politiche di bilancio ed economiche in modo sostenibile e ridurre i debiti".

Rodolfo Ricci

( 5 luglio 2022 )

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