Nell'ultima riunione prima della pausa estiva, il 27 luglio, la presidente della Bce Christine Lagarde aveva detto che a settembre tutto sarebbe stato possibile: la prima pausa dopo nove rialzi consecutivi dei tassi, oppure un nuovo aumento. Durante l'estate nulla è cambiato, e la decisione attesa per ieri restava più aperta che mai. Solo nelle ultime ore i mercati sono diventano pessimisti: l'inflazione Usa, risalita sulla spinta del prezzo della benzina, è la prova che l'incendio non è ancora domato e che le banche centrali dovranno proseguire gli sforzi.
Ma ora è diventato un percorso a ostacoli: ogni giorno un indicatore diverso segnala che l'economia europea sta rallentando. Malgrado questo scenario, la Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. "L'inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine e quindi ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse", si legge nel comunicato al termine della riunione della la Banca centrale europea.
Che ha anche al rialzo le stime sull'inflazione: al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto dell'evoluzione più sostenuta dei prezzi dell'energia. Gli esperti della Bce hanno rivisto significativamente al ribasso le proiezioni per la crescita economica, che si porterebbe nell'area dell'euro allo 0,7% nel 2023, all'1,0% nel 2024 e all'1,5% nel 2025. Lo si legge nella nota finale, secondo cui "le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda, che rappresenta un fattore importante per riportare l'inflazione all'obiettivo".
Le previsioni sono così tagliate alla luce del maggiore impatto di tale inasprimento sulla domanda interna e dell'indebolimento del contesto del commercio internazionale. "Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario".
In ogni caso, "l'economia della zona euro, stagnante negli ultimi mesi, suggerisce che la debolezza resterà anche nel terzo trimestre. Le condizioni del credito stanno indebolendo la crescita e i servizi, che prima erano un settore resiliente, ora si indeboliscono", ha detto la presidente dell’Eurotower,Christine Lagarde al termine della riunione del board. "C'erano alcuni membri del Consiglio direttivo che preferivano un altro tipo di decisione, una pausa, ma alla fine la decisione sul rialzo è stata presa con una solida maggioranza".
Rodolfo Ricci