"La data per un primo taglio dei tassi comincia ad essere più chiaramente visibile" e "gli argomenti a favore di un taglio si stanno rafforzando". Lo si legge nelle minute del Consiglio direttivo della Bce del 6-7 marzo, che tuttavia aggiunge che in quella data i governatori hanno avuto "consenso sul fatto che sarebbe prematuro discutere un taglio dei tassi in questa occasione". Sono infatti "ancora necessarie pazienza e cautela" sulla discesa dell'inflazione. Discesa che si è verificata e confermata da Eurostat al 2,4%.
La Bce dovrebbe tagliare i tassi a giugno, tempistica sulla quale convergono le aspettative dei mercati e le preferenze della maggior parte dei membri del Board, anche se alcuni propendono per un taglio anticipato (aprile). In ogni caso l’inflazione sta rientrando ed i dati che sono usciti confortano questa aspettativa. C’è stata una certa sorpresa al ribasso, che costringe i banchieri a rivedere il ritmo di aggiustamento dei tassi di interesse, nella tempistica e nella misura. Ma nulla sarà deciso prima di conoscere i dati relativi alle contrattazioni salariali, che rappresentano il principale elemento di pressione sui prezzi. E appunto, l’andamento del round di contrattazione primaverile si conoscerà solo a giugno, per questo le attese sul primo taglio dei tassi convergono su quella data. L’indagine che la Bce conduce presso i consumatori per captare le aspettative di inflazione ha rivelato che le aspettative delle famiglie sul futuro dei prezzi continuano a moderarsi.
Le aspettative di inflazione sugli orizzonti di 1 e 3 anni sono rimaste ben al di sotto del tasso di inflazione percepito in passato: quelle per i prossimi 12 mesi sono diminuite al 3,1% dal 3,3% e si trovano ora al livello più basso dall’inizio della guerra in Ucraina, mentre le aspettative su 3 anni sono rimaste invariate al 2,5%. Sebbene qualcuno anticipi la possibilità di un taglio dei tassi ad aprile (la riunione è prevista per l’11 aprile), la gran parte de banchieri conferma la maggiore probabilità di un taglio a giugno, proprio per aspettare l’esito delle trattative salariali di primavera. Così si è espresso Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca, secondo cui aprile "non è nel radar", mentre "a giugno avremo maggiori informazioni".
Anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha osservato prudentemente che si "stanno realizzando le condizioni per avviare un allentamento monetario", mentre il governatore della Banque de France Francois Villeroy de Galhau è apparso più ottimista, anticipando la possibilità di un taglio ad aprile anche se - ha ammesso- resta più probabile quello di giugno.
"Nel complesso, vediamo la Bce sulla buona strada per iniziare a tagliare i tassi entro giugno. È improbabile che eventuali notizie sull’inflazione in prossimità del dopo Pasqua o aumenti delle tasse in alcuni paesi possano cambiare la situazione", ha sottolineato invece Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments.
Rodolfo Ricci