Le rigide condizioni finanziarie continuano a mettere alla prova la resilienza di famiglie, imprese e governi vulnerabili dell'area euro, e anche se il rapporto debito/Pil di famiglie e imprese è sceso sotto i livelli pre-pandemia, "il debito sovrano si stabilizzerà invece su livelli più elevati, rendendo le finanze pubbliche più vulnerabili agli shock avversi": lo scrive la Bce nell'analisi sulla stabilità finanziaria. Come dire: in futuro i costi del servizio del debito potrebbero ancora aumentare in tutti i settori, poiché le passività in scadenza continueranno a rivalutarsi a tassi di interesse significativamente più elevati, prosegue.
"I potenziali scostamenti di bilancio sono una fonte di ulteriore preoccupazione", visto che l'indebolimento dell'attività economica ha già contribuito all'aumento dei deficit nel 2023, e le elezioni in arrivo in diversi Paesi aumentano il rischio che target sui conti vengano mancati, scrive la Bce.
E’un fatto che la mancanza di consolidamento di bilancio, combinata con gli alti debiti, rende le finanze pubbliche vulnerabili alle tensioni geopolitiche che si intensificano, qualora, ad esempio, servisse un aumento nella spesa per la difesa, prosegue l'analisi. Le tensioni geopolitiche mettono a rischio anche le future emissioni di titoli di Stato perché, "sebbene le condizioni di finanziamento siano migliorate, le esigenze restano elevate". Negli ultimi mesi, scrivono gli esperti, i governi hanno beneficiato di condizioni finanziarie globali più accomodanti, e la domanda di debito sovrano è stata forte poiché gli investitori cercano di assicurarsi rendimenti più elevati prima che si concretizzino i tagli attesi dei tassi di interesse delle banche centrali.
Anche gli spread si sono ristretti, "riflettendo una propensione al rischio favorevole, nonché una migliore prospettive di crescita nei Paesi con rating più basso e rapporto debito/Pil in calo". Tuttavia, poiché i rendimenti sulle nuove emissioni sovrane sono ancora superiori ai rendimenti medi sul debito esistente, gli oneri sugli interessi sovrani continuano ad aumentare.
C’è da dire che le banche europee sono rimaste resilienti ma i profitti stanno calando sollevando i dubbi degli investitori, ha detto il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, presentando l'analisi sulla stabilità finanziaria. Secondo gli esperti Bce sono tre i fronti di sfida per le banche dell'area euro: "In primo luogo, crescono le preoccupazioni sulla qualità degli asset bancari, dati i segnali di crescenti perdite in alcuni portafogli di prestiti più sensibili alle recessioni cicliche, in particolare nel settore immobiliare commerciale. In secondo luogo, i costi di finanziamento bancario sembrano destinati a rimanere elevati, anche se i tassi ufficiali iniziano a scendere. In terzo luogo, i ricavi potrebbero essere frenati dal calo del reddito operativo dovuto alla crescita ancora contenuta dei prestiti e ai minori ricavi sui futuri prestiti a tasso variabile".
Rodolfo Ricci