Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Repubblica francese. Con il 66,06% delle preferenze si è aggiudicato il ballottaggio contro la leader del Front National, Marine Le Pen, divenendo, a 39 anni, il più giovane presidente della storia di Francia. Macron sfonda a Parigi, dove sfiora il 90% dei consensi. La Le Pen, invece, vince solo nei distretti dell’Aisne e del Pas-de-Calais. “Si apre una nuova pagina, voglio che sia quella della speranza e della ritrovata fiducia»” ha detto al Louvre davanti ad una folla oceanica di sostenitori sulle note dell’Inno alla Gioia. Durante il discorso la promessa di “proteggere” e “tenere unita” la Francia, e quella altrettanto solenne di “difendere il destino comune dell’Europa”.
Ma ora, la grande incognita dello scenario politico francese, dopo l'esclusione senza precedenti dall'Eliseo di un rappresentante di una delle due grandi famiglie politiche francesi, sarà se il nuovo Capo di stato disporrà o meno di una maggioranza per governare o se invece sarà costretto alla coabitazione. L'appuntamento con le legislative dell'11 e il 18 giugno quindi si rileva fondamentale, data la possibile assenza di una maggioranza nella futura Assemblea Nazionale che corrisponda alla linea politica della Presidenza.
Consapevole di queste difficoltà, già ieri sera davanti ai suoi sotenitori il neo-eletto presidente Emmanuel Macron ha dichiarato “non riposerò sugli allori” e ha chiamato a raccolta coloro che non hanno votato per lui per convinzione ma per necessità, invitando gli elettori a dargli in Parlamento “una maggioranza vera, forte, di cambiamento”.
In questo quadro Macron è chiamato a valutare con molta attenzione la scelta del primo ministro. Oggi un sondaggio effettuato all'interno del servizio politico di Le Figaro, dà un risultato molto netto: anche se è tutt'altro che un volto nuovo, il premier di Macron dovrebbe essere Francois Bayrou, fondatore e leader del Modem (movimento democratico), ex ministro, ex candidato all'Eliseo e alleato chiave per Macron a cui fornirebbe oltre all'innegabile esperienza anche il sostegno di un movimento politico già strutturato che potrebbe rivelarsi prezioso in vista delle legislative di giugno.
Gli altri nomi citati in ordine decrescente da Le Figaro puntano sempre sull'esperienza politica piuttosto che sulla novità. Il quotidiano cita il ministro della difesa Le Drian,e poi Richard Ferrand, Gerrard Collomb, Xavier Bdertrand, e, prima donna, Anne Marie-Idrac. Tra gli altri nomi menzionati anche quelli di Jean-Louis Borloo, di Valerie Pecresse e quello dell'ex sindaco socialista di Parigi Bertrand Delanoe.
Tutto, comunque, lascia pensare che l'ex ministro dell'Economia di Francois Hollande non perderà tempo, ansioso di dare immediatamente un segnale forte per guadagnare il massimo consenso possibile prima del voto decisivo delle legislative l'11 e il 18 giugno.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)