La sua fama è legata a un libro che, il curatore italiano, Sebastiano Maffettone ha definito “lungo e difficile, a detta dello stesso autore”, un libro che nella traduzione – continua Maffettone – “ha comportato un’infinità di problemi, non ultimo dei quali quello di preservare per tante pagine il significato di alcuni termini adoperati nei più differenti contesti”. Eppure, è doveroso riconoscere che “Una teoria della giustizia” di John Rawls, oltre che un libro imprescindibile nel campo degli studi di filosofia politica, è un manifesto chiaro e potente del bisogno di equità che viene dalle società moderne e che nessuna giustificazione, razionale o irrazionale, dell’esistente può, in alcun modo, sopprimere