La nuova finestra, peraltro, potrebbe riaprire i giochi anche per la delega fiscale, ma l’ipotesi difficilmente sarà concretizzata.
Il Governo continua a lavorare in queste ore anche al decreto Aiuti ter, che arriva venerdì mattina sul tavolo del Cdm, dopo che i deputati avranno dato l’ok all'utilizzo dei 6,2 miliardi di maggiori entrate incassate tra luglio e agosto. La dote per il nuovo intervento dovrebbe all'incirca raddoppiare, e attestarsi tra i 12 e i 13 miliardi. Che serviranno in primis a sostenere le imprese, scongiurando blocchi produttivi che avrebbero un impatto negativo anche sulla crescita. In arrivo dovrebbe esserci la proroga del credito di imposta, che potrebbe essere esteso anche ai piccoli esercizi (quelli con potenza sotto i 16,5 kw). Mentre rimane in bilico la cig scontata. Dovrebbe tornare anche la rateizzazione delle bollette per il quarto trimestre dell'anno, da vedere se anche per gli enti locali. Per le famiglie si punta ad ampliare il bonus sociale, con il limite che potrebbe salire dagli attuali 12 mila euro di Isee a 15 mila. Qualche ritocco, ma niente stravolgimenti, potrebbe arrivare per la tassa sugli extraprofitti. Mentre resta sul tavolo, ma non sarebbero ancora state superate le difficoltà tecniche, l'idea del “disaccoppiamento” dei prezzi del gas e dell'energia prodotta da fonti rinnovabili. Osserva il leader della Cisl Sbarra: ”C’è una tempesta perfetta che si sta avvicinando, dobbiamo governare questa escalation dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari sotto un duplice aspetto: intanto serve una svolta in Europa che costruisca risposte immediate e comuni e metta un tetto al prezzo del gas; e a livello nazionale è necessario che ”il Governo in carica liberi risorse per sostenere le imprese, aiutare i lavoratori e le famiglie che non riescono a pagare le bollette”. Se necessario, anche uno scostamento di bilancio, in vista del nuovo decreto Aiuti. Le risorse, ha sostenuto, si possono trovare alzando ulteriormente e rendendo esigibili gli extraprofitti sulle imprese energetiche da allargare alle grandi multinazionali della logistica e dell'economia digitale che anche in tempi di crisi continuano a fare affari d'oro e vanno ridistribuite le entrate tributarie effetto dell'impennata dell'inflazione. E, dove necessario, fare anche uno scostamento di bilancio che non può essere un tabù: quando si deve evitare la chiusura di imprese e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro lo consideriamo un debito buono”. Sulla campagna elettorale, Sbarra ha detto di vederla ”concentrata su questioni distanti dalla vita reale del Paese, slogan sganciati da una visione e da un disegno complessivo”.
Giampiero Guadagni