Al centro del tavolo di confronto tra Governo e sindacati, che segue di poche settimane quello avuto con i rappresentati delle infrastrutture meccaniche del settore per l'impiantistica e l'installazione, sono stati portati i temi di maggior rilevanza sul futuro dei principali operatori e il ruolo che il Ministero potrà svolgere per sostenere e tutelare l'intero comparto.
”Abbiamo ribadito la necessità di intervenire sul settore che ormai da anni è in difficoltà perdendo circa un miliardo euro annui di ricavi”, ha sottolineato il segretario della Fistel Cisl, Alessandro Faraoni, il quale ha ricordato le problematiche affrontate dal comparto: a partire dal ”maxi-esborso per le licenze 5G, il digital divide che ancora si differenzia tra le grandi città e le aree periferiche, la ipercompetizione e iperregolamentazione del mercato, le normative europee che di fatto ci hanno obbligato ad un quarto operatore nel settore”. In questo contesto, secondo la Fistel, ”serve l'intervento del governo e, in ambito Tim in particolare, serve particolare attenzione”. La cosa più importante è che ”il Governo applicando il golden power pretenda, laddove avvenga scorporo della rete, che chiunque faccia l'offerta deve seguire le regole e garantire l'occupazione”, magari con il coinvolgimento di aziende pubbliche. Conclude Faraoni: ”Chiediamo al Governo di trovare soluzioni che traguardino in prospettiva futura e di non ricorrere solo a soluzioni tampone”.
ll ministro Urso da parte sua ha ribadito la necessità di ”una politica industriale non solo nazionale ma di livello europeo per accompagnare un settore strategico come le Tlc nel processo di digitalizzazione e nelle complesse sfide che lo attendono”. In questo contesto, Urso ha sottolineato l'importanza della collaborazione con le parti sociali e in particolare con le organizzazioni sindacali che dovrà avere come approdo condiviso una politica nazionale di filiera. ”Nel settore delle tlc, ha affermato il Ministro, sono stati fatti molti errori negli ultimi anni, sia in sede europea che nazionale: ora possiamo solo cercare una soluzione concreta, praticabile per rilanciare un settore strategico nazionale”.
Giampiero Guadagni