Martedì 10 il ministro dell’Economia Giorgetti è atteso in audizione in Senato sulla Nadef. Nei giorni scorsi ha incontrato le agenzie di rating, in attesa dei giudizi attesi nei prossimi giorni, ”per dimostrare la credibilità e la solidità del Paese”. Ma lo spread ha ormai superato quota 200.
Entro il 15 ottobre dovrà essere pronto anche il documento di programmazione di bilancio da inviare a Bruxelles. Mentre la manovra arriverà alla vigilia della riunione dell'Ecofin chiamata a discutere del rinnovo del patto di stabilità: senza un accordo entro l’anno da gennaio tornerebbero in vigore le vecchie regole pre Covid.
Di pari passo con la legge di bilancio corre l’avvio dei decreti attuativi della delega fiscale. L’intenzione è quella di iniziare dagli interventi che non necessitano di risorse al di là del taglio del cuneo e del contestuale, ormai più che probabile, accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, i decreti delegati dovrebbero partire dalla revisione delle tipologie di accertamento e dal concordato preventivo biennale. Sul tavolo la razionalizzazione del sistema dei fringe benefit, l’introduzione di una cedolare secca sugli affitti commerciali, misura apparentemente costosa, ma che potrebbe anche portare ad un'emersione positiva per le finanze pubbliche. L'idea, a dire il vero non nuova, sarebbe quella di introdurre un'aliquota al 21%. Ma nei piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti si scenderebbe al 15% per contrastare le chiusure dei negozi di prossimità nei centri già a rischio di spopolamento. Sullo sfondo rimane poi il grande capitolo agevolazioni fiscali. Come certificato anche dagli allegati alla Nadef, il numero resta spropositato: un ginepraio di oltre 620 sconti in cui non sembra facile mettere mano.
Sottolinea il leader della Cisl Sbarra: ”Non bastano le promesse. Valuteremo i contenuti della manovra sui fatti concreti. E sapremo regolarci in funzione delle risposte che arriveranno dal Governo senza fare sconti a nessuno”. L’Esecutivo ”deve assumere come una priorità i rinnovi di tutti i contratti pubblici tanto più in presenza di un'inflazione che divora il reddito delle famiglie. Occorre stabilizzare anche il precariato, assumere nuovo personale, sbloccare gli investimenti, aumentare le dotazioni tecnologiche e digitali e per la formazione. Servono più risorse per rafforzare il sistema sanitario pubblico oggi in grande sofferenza”.
E già a partire dal prossimo ddl collegato alla manovra di bilancio potrebbe avviarsi, anche attraverso la costituzione di un tavolo dedicato, una riflessione approfondita per valutare l'adozione di ulteriori iniziative legislative per valorizzare la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa. ”Convinta disponibilità” in tal senso è stata manifestata dalla ministra del Lavoro Calderone, durante il question time al Senato.
Giampiero Guadagni