“Il Governo – ha dettoo Sbarra - deve aprire subito il confronto con tutte le parti sociali sul tema del superbonus nell’edilizia. Accompagnare il passaggio ad un regime più ordinario è un fatto comprensibile e condivisibile. Tutt’altra storia è stato agire con un decreto lampo, senza neanche aver convocato il mondo del lavoro, introducendo misure che cambiano radicalmente le regole dall’oggi al domani, colpendo migliaia di imprese senza colpe e mettendo a rischio 100mila posti di lavoro. È una questione di giustizia sociale ma anche di tenuta economica del Paese. Centomila posti di lavoro vuol dire 100mila famiglie. Tante delle quali, specialmente al Sud, sono monoreddito. Significa consumi a picco. Spesa sociale alle stelle. Marginalità crescente. Un rischio potenziale di consegnare braccia all’economia sommersa e alla criminalità. Bisogna riconoscere maggiore protagonismo a Cassa depositi e Prestiti e a Sace – ha spiegato il leader della Cisl - mettendo in piedi un intervento pubblico che, senza miopi furori ideologici, protegga l’occupazione, tuteli la rete produttiva, permetta lo smaltimento dei crediti esistenti e ridefinisca la griglia di applicazione degli incentivi. Sui crediti incagliati il governo costruisca insieme ad Ani, Poste, Assicurazioni leve di sostenibilità e strumenti di compensazione a favore di lavoratori, famiglie e imprese”.
Il segretario generale della Filca Pelle ha chiesto interventi ad hoc per le famiglie con meno possibilità economiche: “Bisogna puntare al miglioramento delle abitazioni delle famiglie incapienti, quelle più deboli della società, consentendo loro di continuare ad utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito. Si tratta di persone che vivono in case di edilizia popolare vetuste, con dispersione energetica, costruite in media oltre mezzo secolo fa. Migliorare queste abitazioni vuol dire rigenerare le città e le periferie, garantendo sostenibilità e giustizia sociale”.
Da parte di Osnato qualche spiraglio per la risoluzione dei problemi legati al superbonus: “Lunedì – ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia - credo che riusciremo a dare una risposta più precisa che contempererà anche gli F24 in parte e anche con una soluzione innovativa che prevede un veicolo che risolverà i problemi residui. Sono sicuro che tra F24, possibile acquisto di titolo di credito e questa soluzione innovativa, i 20 miliardi di crediti incagliati sicuramente arriveranno a una soluzione”.
E se Cna e Confartigianato hanno sottolineato i grandi benefici derivanti dai bonus edilizi, il segretario generale del Sicet Esposito ha sottolineato come ”soltanto due case popolari su mille sono state ristrutturate con il superbonus”.
Vanni Petrelli