Anche per il numero uno di Via Nazionale Visco, in Italia grazie al buon andamento della campagna di vaccinazioni e al miglioramento del quadro sanitario, ”la ripresa economica si sta consolidando”. E secondo le valutazioni attuali, la crescita si rafforzerebbe con decisione nel secondo semestre; nella media dell'anno potrebbe toccare valori intorno al 5%, consentendo un recupero di oltre metà della caduta del prodotto registrata nel 2020”. Questo scenario presuppone che ”si consolidi il contenimento dei contagi; ritardi nell'attuazione delle misure di rilancio previste dal Pnrr potrebbero indebolire, anche per gli effetti negativi sulla fiducia di imprese e famiglie, le prospettive sulla domanda aggregata e sull’occupazione”.
Nel corso della sua relazione, il presidente dell’Abi Patuelli ha evidenziato la necessità di costruire insieme ”un nuovo clima di fiducia, con slancio morale per una nuova fase economica, sociale e civile, per un nuovo possibile miracolo economico”. Sottolinea Patuelli: ”Occorre più equità innanzitutto correggendo i privilegi fiscali dei grandi gruppi tecnologici internazionali. E’ indispensabile la riduzione delle emissioni, la rapida crescita delle energie rinnovabili e dell’economia sostenibile”.
Infine Patuelli ha ricordato come la pandemia non abbia trovato impreparato il mondo bancario in Italia che ”dopo importanti, complessi e costruttivi negoziati fra l’Abi e le organizzazioni sindacali del settore, a fine 2019 aveva realizzato il nuovo lungimirante contratto nazionale che prevede anche forme di lavoro inaspettate e ha favorito il costante dialogo costruttivo che ha permesso di definire continuamente nuovi accordi anche per tempi eccezionali”.
Le parole di Patuelli sono accolte positivamente dai sindacati di categoria. Sottolinea il segretario generale della First Cisl Colombani: ”Le relazioni industriali nel settore bancario hanno offerto un’ottima prova nel momento più difficile della pandemia e bene ha fatto il presidente Patuelli a ricordarlo. Le banche hanno rappresentato il canale privilegiato dell’azione di politica economica del governo. E' grazie all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, chiamati ad assolvere una mole enorme di adempimenti, che imprese e famiglie hanno potuto beneficiare delle misure varate per fronteggiare la crisi, dalle moratorie ai prestiti garantiti”. Osserva ancora Colombani: ”Il contratto nazionale stipulato a fine 2019 si è dimostrato effettivamente lungimirante nel disciplinare lo smart working. Siamo certi che, una volta superata l'emergenza, sapremo raccogliere i frutti di quell'intuizione e che le regole definite a livello nazionale torneranno ad orientare la contrattazione nei gruppi. E' opportuno inoltre dare attuazione alla cabina di regia sul digitale per gestire l'innovazione, che non deve essere usata come foglia di fico per coprire nuovi tagli del personale. Siamo contrari ad una generalizzata riduzione dei costi del personale come indicato invece per le piccole banche dal governatore della Banca d'Italia Visco. Non ci convince neppure l'alternativa di un ulteriore consolidamento del sistema, che si presenta già più concentrato rispetto a Germania e Francia. Le tecnologie digitali - conclude Colombani - vanno utilizzate per offrire alla clientela nuovi servizi e per aprire ai lavoratori nuovi spazi grazie alla crescita delle loro competenze”.
Giampiero Guadagni