Non convince i sindacati la misura inserita nel decreto sblocca-cantieri di portare dal 30 al 50% i lavori da subappaltare in edilizia.
“Non solo non avrà nessun effetto sulla riapertura dei tanti cantieri bloccati - affermano i segretari generali della Cisl, Annamaria Furlan, e della Filca Cisl, Franco Turri - ma è una misura che pone un rischio serio di illegalità nel settore edile. Dal Governo che ha fatto del rispetto delle regole uno dei suoi argomenti di forza ci aspettavamo tutt’altro, per questo siamo delusi e preoccupati”.
Le ultime indicazioni del provvedimento del governo detto sblocca-cantieri mettono in agitazione il comparto. “Il subappalto - spiegano ancora Cisl e Filca - comporta una riduzione della spesa per realizzare l’opera che si ripercuote sulla qualità del lavoro e sui costi per i lavoratori. Vuol dire quindi colpire la dignità del lavoratore stesso, aumentarne i rischi di infortunio in uno dei settori che paga il tributo di vite umane più alto. Tutto ciò è inaccettabile”.
Il sindacato chiede con forza che il Governo faccia ripartire i tanti cantieri bloccati, consentendo così l’occupazione di 400 mila persone e la realizzazione di tante opere pubbliche ed infrastrutturali da tempo finanziate ma mai realizzate. “Questo è il tema vero che bisogna affrontare nel decreto - dicono i rappresentanti sindacali -, senza per questo mettere in discussione le norme sulla legalità, sulla trasparenza degli appalti e sulla sicurezza del lavoro”. Cisl e Filca auspicano che il Governo tenga conto delle osservazioni avanzate più volte nel corso dei momenti di confronto sul decreto. E concludono: “Decreto che peraltro attendiamo ancora di conoscere”.
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