Il vertice di Bruxelles, sottolinea Draghi, ”sarà centrato soprattutto sulla gestione dei flussi migratori. E la risposta a questo tema non può essere soltanto italiana, ma deve essere davvero europea”.
Draghi ricorda le proiezioni della Commissione europea che nel 2021 e nel 2022 danno una crescita del Pil italiano rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, come l’Ue nel suo complesso. E molti degli indicatori a disposizione ”indicano che la ripresa sarà ancora più sostenuta”.
Per superare in maniera duratura e sostenibile i tassi di crescita anemici che l'Italia registrava prima della pandemia ”è fondamentale mantenere a livello europeo una politica di bilancio espansiva nei prossimi mesi”.
Tra i rischi Draghi cita anche l’inflazione e il debito: servono ancora politiche di bilancio espansive, ripete il presidente del Consiglio, ma ”è importante che tutti i governi si impegnino a tornare a una politica di bilancio prudente, una volta che la crescita sarà di nuovo sostenibile”.
Altri rischi riguardano la coesione sociale e la sostenibilità ambientale: ”Dobbiamo mettere in campo politiche attive del lavoro efficaci, per aiutare chi ha bisogno di formazione per trovare un nuovo impiego”.
Il premier torna sul via libera dell'Unione europea al piano di ripresa e resilienza presentato dall'Italia a Bruxelles, ma ribadisce che ”l’approvazione da parte della Commissione è soltanto il primo passo. Nei prossimi mesi ci aspetta un cammino impegnativo, per avviare i progetti di investimento previsti e per portare avanti l'agenda di riforme. Gli occhi dell’Europa sono sull'Italia”.
I 27 capi di Stato e di governo, spiega Draghi, si confronteranno anche sui grandi temi di politica estera, esprimeranno la loro ”reoccupazione per il rispetto dei diritti fondamentali in Turchia, come i diritti delle donne, i diritti civili e i diritti umani”; dedicheranno un passaggio delle conclusioni al Sahel e all'Etiopia.
Ma il tema chiave sul tavolo dei leader è quello della gestione dei flussi migratori. Le posizioni dei 27 sono distanti, riconosce Draghi, che torna a chiedere ai partner un aiuto concreto e una reale solidarietà”. Il Governo italiano ”vuole gestire l’immigrazione in modo equilibrato, efficace e umano. Ma questa gestione non può essere soltanto italiana. Deve essere davvero europea”. Serve dunque ”un impegno comune che serva a contenere i flussi di immigrazione illegali, a organizzare l'immigrazione legale, e aiutare questi Paesi a stabilizzarsi e a ritrovare la pace”.
Giampiero Guadagni