Giovedì 21 novembre 2024, ore 20:04

Manovra 

Risorse per salari, famiglia, sanità e pensioni 

Concentrare le risorse su salari, sanità, famiglie e pensioni, a partire da quelle dei giovani. Il confronto di mercoledì sera tra i partiti di maggioranza e la premier Meloni, assieme ai vice Tajani e Salvini, conferma le parole chiave in vista della costruzione della legge di bilancio, che entrerà nel vivo nelle prossime settimane, a partire dal 27 settembre con la stesura della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza. Nel corso della riunione tra le forze politiche che sostengono il Governo è stata assicurata ”la compattezza della coalizione”. Al comparto della sanità dovrebbero essere destinati circa 3 miliardi con misure sullo sfoltimento delle liste d'attesa e la decontribuzione dei salari. I margini di manovra sono stretti ma si condividerà il percorso. Tra gli obiettivi del vertice, a quanto filtra, c'era anche quello di evitare possibili fughe in avanti dal punto di vista della comunicazione delle singole misure.
Nel corso del vertice è stato affrontato anche il nodo delle riforme: come la delega fiscale che ora attende i decreti attuativi, l'autonomia differenziata, la riforma della Giustizia, e la riforma costituzionale che nelle prossime settimane arriverà a definizione.
La premier ha ribadito le priorità: rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale e intervenire con una serie di sostegni in favore dei redditi più bassi e delle famiglie numerose facendo però attenzione all'uso delle risorse. Il provvedimento sul cuneo consentirebbe di lasciare nelle buste paga dei dipendenti fino a 100 euro in più al mese, per contrastare la corsa dell'inflazione, da solo pesa circa 10 miliardi di euro. Per le spese indifferibili sarebbero necessari tra i 5 e i 6 miliardi. I tecnici sono al lavoro per reperire le coperture necessarie, alcune analisi ipotizzano una finanziaria da circa 30 miliardi di euro, ma le risorse appaiono limitate e inevitabilmente il governo sarà chiamato a operare delle scelte. Molto dipenderà da come si concluderà la trattativa in corso a Bruxelles sul rinnovo del patto di stabilità. Difficile, comunque, ipotizzare il ricorso a nuovo deficit dopo quello generato durante gli anni della pandemia di Covid.
D’altra parte i conti pubblici peggiorano. Nel secondo trimestre del 2023 il Pil italiano è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2022. Il deficit aumenta: un primo balzo verso il 5%, mezzo punto in più del previsto, già viene dato per molto probabile. E potrebbe salire ancora, causa Superbonus. Il provvedimento per la ristrutturazione delle facciate di condomini e villette, pensato per favorire la ripresa durante la pandemia di Covid, continua a dividere gli schieramenti politici. Il Superbonus prosegue anche ad agosto la sua crescita inarrestabile. Per arginare la situazione il Governo lavora ad una nuova stretta, oltre a cercare una soluzione per salvare i condomini che non riusciranno a concludere i lavori. E sull'agevolazione Bankitalia avverte: questa misura non può essere per sempre. ”Ci sono stati interventi necessari durante la pandemia, altri interventi necessari per l'aumento dei prezzi dell'energia, ma non possono essere strumenti permanenti da mantenere nel tempo”, è il ragionamento del Governatore Visco. Nonostante la stretta impressa dal governo lo scorso anno con lo stop a cessioni e sconto in fattura e la riduzione dell'agevolazione al 90%, i numeri confermano la corsa senza sosta del ricorso all'incentivo. Al 31 agosto, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Enea, gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus al 110% sono saliti a 85 miliardi di euro, su un totale di investimenti (comprese le somme non ammesse a detrazione) di 86,3 miliardi. Il tutto per un onere a carico dello Stato (le detrazioni maturate per lavori conclusi) pari a 76,1 miliardi. Determinate sarà il responso atteso nelle prossime settimane di Eurostat sui criteri di calcolo dei bonus edilizi e quindi su come spalmare il peso sul deficit. Dopodiché con le stime della Nadef si potranno capire le effettive risorse a disposizione.
Giampiero Guadagni

( 7 settembre 2023 )

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