Il Gruppo propone un dividendo per l'esercizio 2023 di 0,80 per azione, per un ammontare totale di dividendi pari a 1 miliardo, in aumento del 23% rispetto all'esercizio 2022. Questa l'indicazione della società che ha reso noti i conti del 2023. L'utile per azione (eps) è aumentato del 22% a 1,48 euro.
Molto soddisfatto l’amministratore delegato Matteo Del Fante, che sottolinea: ”Il nostro modello di business diversificato, resiliente e sostenibile e la continua razionalizzazione dei costi sono una prova concreta della nostra strategia unica e vincente. Nella divisione corrispondenza, pacchi e distribuzione abbiamo raggiunto il break even di settore per l'esercizio 2023, in anticipo rispetto alle previsioni”.
Nei servizi finanziari i ricavi ammontano a 5,2 miliardi, con le attività finanziarie investite pari a 581 miliardi, supportate da una raccolta netta retail di oltre 1,2 miliardi, trainate da una solida raccolta netta assicurativa, che ha conseguito una performance oltre il livello di mercato.
Alla luce di questi "risultati straordinari, intendiamo proporre per il quarto anno consecutivo un incremento al nostro dividendo che, per l'anno fiscale 2023, è pari a 0,80 per azione, in crescita di circa il 13% rispetto alla nostra proposta originaria di 0,71 - e distribuendo così agli azionisti, previa approvazione, dividendi totali per 1 miliardo per il 2023 in aumento del 23% rispetto all'esercizio 2022".
Del Fante si è poi detto fiducioso sull’esito della trattativa con i sindacati per il rinnovo del contratto. Il contratto riguarda circa 120 mila lavoratori ed è scaduto da un paio di mesi. L’accordo però, secondo l’Ad, non sarà raggiunto per il 20 marzo, quando il gruppo presenterà il Piano strategico 2024-2028.
Osserva il segretario generale della Slp Cisl Raffaele Roscigno: ”La crescita rilevante dei ricavi del Gruppo Poste Italiane nel 2023 è un fatto che la Cisl Poste giudica molto positivamente anche perché è frutto oltre che delle indubbie capacità dell'attuale management, della professionalità e dei sacrifici quotidiani in tutti i servizi di migliaia di lavoratori postali”. Aggiunge Roscigno: ”Ci aspettiamo adesso nel nuovo piano industriale una redistribuzione dei profitti ed un riconoscimento concreto per tutti i lavoratori postali”. In tal senso ”il vero banco di prova sarà la trattativa già in corso per il nuovo contratto del Gruppo che ha un punto fermo nella nostra piattaforma unitaria, finalizzata a migliorare l'impianto normativo attuale, con la richiesta di un aumento salariale di 260 euro al mese e facendo diventare centrale in Poste Italiane il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione ed agli utili aziendali. Un obiettivo per la Slp Cisl Poste alternativo ad ogni disegno di ulteriore privatizzazione dell'azienda”.
Giampiero Guadagni