Anche i sindacati hanno incontrato la delegazione della Ue, differenti le valutazioni dopo il vertice. La Cgil lancia l'allarme, il segretario confederale Christian Ferrari denuncia: ”Un grave stallo sull’implementazione del Pnrr, che rappresenta un’occasione irripetibile per il futuro del Paese”. Poi incalza: ”Preoccupano i ritardi e l'incertezza sulle prossime scadenze che rischiano di mettere in discussione, oltre alla terza rata non ancora erogata, anche la quarta e la quinta, in un anno clou come il 2023 che prevede il picco di fondi per realizzare gli investimenti previsti”.
Più ottimista la Cisl. Sottolinea il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga: ”Manifestando alla direttrice generale Gauer la nostra convinzione che aggiustamenti del Pnrr siano necessari per l'aumento dei costi delle materie prime dovuti al conflitto russo ucraino e per semplificare le procedure burocratiche al fine di accelerare gli investimenti- sottolinea Ganga- abbiamo comunque ribadito la nostra convinzione dell'importanza strategica del piano che non deve essere stravolto. Abbiamo anche sottolineato l’importanza di allargare le prospettive del Piano con il capitolo del RepowerEU finalizzato al conseguimento dell'autonomia energetica del nostro Paese. Abbiamo raccomandato alla Commissione, altresì, l'importanza di una governance del Piano fortemente partecipata dalla parti sociali a livello nazionale e a livello territoriale soprattutto nella fase di messa a terra degli investimenti, nonché la necessità che le riforme del Piano rispettino condizionalità sociali, a partire dagli incrementi occupazionali connessi all'attuazione dello stesso, soprattutto di giovani e donne e rispettando i vincoli di destinazione delle risorse a sostegno del Mezzogiorno. Allo stesso modo abbiamo raccomandato la stabilizzazione dei lavoratori coinvolti nel Pnrr oltre la scadenza del 2026 per non disperdere le professionalità acquisite. A fronte delle preoccupazioni da noi avanzate sui ritardi del Piano, da recuperare rapidamente, registriamo la disponibilità della Commissione a procedere sulla via del confronto con le parti sociali per un'attuazione condivisa e partecipata del Pnrr”. L'auspicio della Cisl è che ”date le premesse su esposte si arrivi rapidamente all'erogazione della terza rata di finanziamento attesa dal nostro Paese”.
Intanto il Mef ha assegnato 179,6 milioni di euro aggiuntivi del Fondo opere indifferibili 2023 per gli interventi rientranti nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua), al fine di fronteggiare l'aumento dei costi dei materiali. Si tratta di opere pubbliche finanziate dal Pnrr che hanno l'obiettivo di riqualificare aree urbane e favorire la costruzione di nuovi alloggi pubblici per ridurre il disagio abitativo nelle periferie.
Giampiero Guadagni