La spesa complessiva sostenuta è salita a oltre 51 miliardi di euro e il 92% delle misure sono state regolarmente attivate. Lo ha spiegato la premier Meloni, intervenendo lunedì pomeriggio alla Cabina di regia per il Pnrr, illustrando la fotografia attuale dell'avanzamento procedurale e finanziario del Piano ottenuta attraverso ”l'allineamento della piattaforma Regis con il reale stato di attuazione del Pnrr”. Ad oggi, aggiunge la presidente del Consiglio, le Amministrazioni titolari di interventi Pnrr hanno attivato 122 miliardi di euro di affidamenti rispetto ad una previsione iniziale di 132 miliardi di euro. E da verifiche della Struttura di missione Pnrr, le procedure di attivazione per il restante 8% delle misure, pari a circa 10 miliardi di euro, sono in fase di perfezionamento. Gli investimenti per i quali sono state espletate tutte le procedure di gara sono pari a 111 miliardi di euro, ovvero il 91% delle misure attivate. ”La Fase 2 del Pnrr, cioè la messa a terra degli investimenti, è fondamentale, forse la più importante, nella quale non sono ammessi errori e ritardi”, ha sottolineato ancora la premier.
Nelle prossime ore la relazione semestrale verrà inviata in Parlamento per il dibattito, come ha spiegato il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto in conferenza stampa al termine della Cabina di regia. Per Fitto ”dalla relazione emerge un quadro di avanzamento molto positivo, anche sul fronte della spesa. Ma questo Piano è fatto anche di riforme e nella relazione vengono evidenziate riforme importanti”.
In mattinata Meloni aveva ricevuto a Palazzo Chigi il nuovo presidente del Consiglio europeo, il socialista Antonio Costa che, al pari di von der Leyen, non ha avuto il sostegno italiano per la nomina. Costa ha scelto Roma quale prima tappa del suo giro di presentazione nelle Capitali europee. Al centro del colloquio, si legge in una nota di Palazzo Chigi, le priorità di azione Ue per il prossimo ciclo istituzionale, a partire dai principali scenari di crisi a livello internazionale e dai temi della competitività e della gestione dei flussi migratori. Sono stati discussi allo stesso tempo i metodi di lavoro del Consiglio Europeo, con l'obiettivo di valorizzarne ulteriormente il ruolo e l'efficacia. Meloni, conclude il comunicato, ha ribadito i propri auguri di buon lavoro a Costa esprimendo apprezzamento per il proposito di assicurare una leadership condivisa e pragmatica del Consiglio Europeo. Da parte sua Costa ha parlato di ”un ottimo incontro di lavoro. Ora è importante valutare quali sono le prospettive e le priorità dei vari membri dell'Ue e poiché l'Italia è un Paese fondatore dell'Unione, è importante sapere e prendere nota delle priorità della premier Meloni”.
La premier Meloni rivendica dunque il suo posizionamento in Europa. Da un lato afferma di essersi comportata da ”leader europeo”, valutando che la traiettoria tracciata da Ursula von der Leyen non fosse quella giusta (e quindi votando contro il suo bis); dall'altro esclude di aver isolato l'Italia in Ue, facendo intendere che i canali con la presidente della commissione Ue non sono affatto chiusi. E che il dialogo continuerà, in particolare in vista delle nomine, per cui l'Italia continua ad ambire a deleghe di peso: economia, industria, competitività o coesione.
Insomma, il dialogo tra Itala ed Europa continua, anche in vista della cruciale trattativa sulle nomine che dovrebbe entrare nel vivo già la prossima settimana. Roma punta ad n commissario economico, con una delega pesante come quella al Bilancio, abbinata alla competenza sul Pnrr. Identikit che risponde in tutto e per tutto al nome di Raffaele Fitto.
Intanto però la premier deve affrontare lo scontro in casa tra gli altri due azionisti di governo: Lega e Forza Italia. I viceministri Tajani e Salvini continuano a polemizzare tra loro sul sostegno dato da Forza Italia alla rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue.
Giampiero Guadagni