Banca d'Italia prova comunque a diradare le nubi parlando dei conti che in corso d'anno ”mostrano un andamento incoraggiante”. Ma non basta, e dunque ”il programma delineato nel Psb non è esente da rischi”. Primo, perché il piano conta sulle maggiori entrate attese per il 2024, ”con l'assunzione implicita che siano interamente permanenti”. Secondo, perché data "l'elevata incertezza" del quadro macro, "anche piccoli scostamenti dai piani di bilancio potrebbero rendere difficoltoso riportare" il deficit sotto il 3% nel 2026. Inoltre, invita a riflettere sull'intenzione di rendere strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro: "Verrebbe meno l'equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni" che "caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza".
Anche per la Corte dei Conti il Governo ha davanti a sé un arduo compito. Il percorso del Psb ”è impegnativo e nella manovra saranno necessarie scelte difficili sull'allocazione delle risorse”, spiegano i giudici contabili al Parlamento. Non si potrà fare a meno, però, di pensare alla sanità, perché per tagliare le liste d'attesa e i tempi al pronto soccorso è indispensabile investire ”per superare le carenze di personale, soprattutto infermieristico, che rappresenta al momento il principale deficit”. Inoltre bisogna dare certezza e stabilità al settore della previdenza, ”dopo gli interventi temporanei che lo hanno contrassegnato negli ultimi cinque anni”.
Gli enti locali, ancora non toccati da alcuna nessuna ipotesi di taglio per reperire risorse, mettono le mani avanti. Per i Comuni qualunque richiesta di contributo per il risanamento della finanza pubblica diventerebbe ”estremamente gravosa”. Mentre le Regioni vogliono rassicurazioni sul tema per ora congelato della riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, che avrebbe un impatto di circa un miliardo sull'addizionale delle regioni a statuto ordinario e di circa 400 milioni per quelle a statuto speciale. Dubbi ai quali risponderà domani il ministro Giorgetti che chiuderà il ciclo di audizioni sul Psb in Parlamento.
Da parte sua il presidente del Cnel Brunetta, sempre in audizione, definisce il Psb realistico e prudente. Sottolinea l'importanza di un dialogo effettivo e continuo tra Governo e parti sociali e chiede di potenziare la contrattazione collettiva.
Intanto, in vista della manovra, il leader della Cisl Sbarra e la segretaria generale aggiunta Fumarola hanno incontrato la segretaria del Pd Schlein, Per il sindacato di Via Po la priorità è ”non toccare la spesa sociale”. Occorre ”guardare alla crescita e rilanciare gli investimenti”. Ci sono poi questioni non negoziabili, come ”la proroga in via strutturale del taglio del cuneo, l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef per i redditi bassi unito alla necessità di dare un forte segnale al ceto medio attraverso la riduzione dell'Irpef. Bisogna poi garantire la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all'inflazione; prorogare e allargare la defiscalizzazione sulla contrattazione di secondo livello; sostenere la famiglia e la natalità”.
Giampiero Guadagni