Nei giorni scorso anche l’Ufficio parlamentare di bilancio aveva sottolineato come ”le prospettive dell'economia italiana sono esposte a molteplici rischi, complessivamente sfavorevoli e prevalentemente dovute a fattori internazionali che potrebbero frenare il commercio globale”. L’Upb in particolare peggiora la stima Pil (+0,8% nel 2024, + 1,1% nel 2025). Quanto all’inflazione gli attacchi nel Mar Rosso potrebbero avere ripercussioni sui prezzi al consumo in Italia per un paio di decimi di punto su un orizzonte di due anni.
Da parte sua la Cgia di Mestre osserva che a causa del boom dell'inflazione registrato tra il 2021-2023, pari al 14,2%, la famiglia media italiana ha speso in questi ultimi due anni 4.039 euro in più. I rincari più importanti hanno interessato i biglietti aerei, le bollette di luce e gas e i prodotti alimentari (zucchero, riso, olio di oliva, latte a lunga conservazione, burro, etc.). Una stangata che, ovviamente, ha penalizzato soprattutto le famiglie più fragili economicamente. Il peggio, fortunatamente, sembra essere alle nostre spalle. Nel 2024, infatti, l'inflazione dovrebbe rallentare e registrare una crescita media inferiore al 2%.
Giampiero Guadagni