Venerdì 22 novembre 2024, ore 6:53

Istat 

Occupazione, prosegue il trend positivo 

Continua a crescere l'occupazione in Italia. A novembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, gli occupati aumentano di 30mila unità su base mensile e, su base annua, l'incremento è di 520mila unità. Il tasso di occupazione, su base mensile, è stabile al 61,8%. Gli occupati, in totale, raggiungono quota 23milioni 743mila, nuovo record delle serie storiche Istat. L'occupazione, su base mensile, aumenta (+0,1%) tra le donne (quella maschile rimane sostanzialmente stabile), i dipendenti e gli over 34, mentre cala tra gli autonomi e i 15-34enni. Il tasso di occupazione resta invariato al 61,8%. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,5% (-0,2 punti), quello giovanile al 21% (-2,5 punti). Per la fascia dei 15-24enni si tratta del tasso di disoccupazione più basso dall'aprile del 2008. Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,3%, pari a -66mila unità) per uomini e donne e per tutte le classi d'età, con l'eccezione dei 25-34enni tra i quali invece si osserva un aumento. Sempre nello stesso mese la crescita del numero di inattivi (+0,4%, pari a +48mila unità, tra i 15 e i 64 anni) coinvolge uomini, donne e solamente gli individui di età inferiore ai 35 anni; tra i 35-49enni e gli ultracinquantenni gli inattivi sono infatti in calo. Il tasso di inattività sale al 33,1% (+0,1 punti).
I dati sull'occupazione, osserva il segretario generale della Cisl Sbarra, ”sono positivi con un aumento molto significativo del tempo indeterminato. Tuttavia questi numeri vanno visti alla luce di un fattore decisivo: la polarizzazione dell'occupazione e il deficit di competenza che pesa nel mercato del lavoro. Ci sono milioni di neet e un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Bisogna affrontare il tema con un potente investimento sulle politiche attive, fare orientamento e accompagnamento delle persone nel mercato del lavoro e un grande investimento nella formazione”. Intervistato da Rai Radio 1, il numero uno di Via Po invia poi ai leader di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri, il messaggio di ”ritrovarsi insieme in un comune perimetro di responsabilità”. Occorre infatti ”lavorare unitariamente per incalzare il Governo e il sistema delle imprese su obiettivi strategici che dobbiamo costruire, negoziare e conquistare insieme. Senza antagonismi e velleità movimentiste”.
Sottolinea ancora Sbarra: ”La leva del deficit è preclusa dal nuovo e sofferto patto di stabilità europeo. Pertanto, la crescita non può essere più un'opzione; e per sostenerla bisogna intervenire urgentemente azzerando gli sprechi, concentrando le risorse su interventi capaci di spezzare le catene che tengono fermo lo sviluppo”. Bisogna fare scelte urgenti, ”per esempio un contributo straordinario di solidarietà sulle grandi multinazionali dell'energia, logistica, economia digitale e farmaceutica”. E a proposito di fisco ”i primi passi della riforma sono condivisibili e rispondono a nostre precise rivendicazioni. Ora bisogna dare vita a un percorso di condivisione e di confronto per costruire un sistema fiscale equo e redistributivo con l'obiettivo di tagliare le tasse a lavoratori e pensionati, a un mondo che partecipa per oltre l'80% alle entrate dell'erario”.
Quanto alle pensioni, le parole della premier Meloni ”lasciano ben sperare. Il Governo non sprechi queste settimane e riprenda subito il dialogo sociale con il sindacato per incardinare una riforma che garantisca al sistema flessibilità in uscita, sostenibilità e inclusività a partire da giovani e donne”. In particolare Sbarra rilancia il tema di una ”pensione di garanzia” per i giovani. Il leader della Cisl torna infine sulle privatizzazioni delle imprese a capitale pubblico. ”La prima operazione che deve fare il Governo è di aprire un confronto con le parti sociali. Se l’idea è quella di far cassa vendendo parte dei gioielli di famiglia ci opporremo con forza per una ragione banale: abbiamo già visto gli effetti di questa impostazione negli anni '90 e ne paghiamo ancora oggi le conseguenze con costi sociali enormi”.
Giampiero Guadagni

( 9 gennaio 2024 )

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