Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:40

Economia 

Occupazione a marzo ancora in crescita 

A marzo, su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,1%, segnando un nuovo record. Rispetto a febbraio, l'occupazione cresce di 70mila unità (+0,3%). Lo comunica l'Istat, diffondendo la stima provvisoria su occupati e disoccupati. Il numero degli occupati - 23 milioni 849mila - è superiore di 425mila unità (+1,8%) rispetto a marzo 2023, come conseguenza dell'incremento di 559mila dipendenti permanenti e di 46mila autonomi, a fronte della diminuzione di 180mila dipendenti a termine. La crescita dell'occupazione è effetto dell'aumento sia dei dipendenti sia degli autonomi. L’occupazione cresce per uomini e donne e per tutte le classi d'età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione su base mensile scende al 7,2% (-0,2 punti), quello giovanile al 20,1% (-2,3 punti), mentre il tasso di inattività è stabile al 33,0%. Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-2,8%, pari a -53mila unità) per gli uomini e per le donne e in ogni classe d'età tranne per i 35-49enni. Confrontando il primo trimestre 2024 con il quarto trimestre 2023, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,2%, per un totale di 56mila occupati.
”L’occupazione cresce, per la prima volta da circa due anni vi è una leggera ripresa dell'occupazione a termine che cresce comunque meno del lavoro stabile. Inoltre, la crescita stavolta riguarda più gli autonomi che i dipendenti, ma è presto per considerarlo un segnale significativo”, riassume il segretario confederale della Cisl Pirulli. Che aggiunge: ”Nonostante due anni di andamenti positivi del nostro mercato del lavoro, con una crescita che ha riguardato anche giovani e donne, la bassa intensità lavorativa di queste due categorie resta il più grave problema del nostro mercato del lavoro, con tassi di occupazione e, soprattutto, di attività, ancora troppo inferiori alla media Ue. Quindi il problema, assai più del lavoro precario, è che spesso giovani e donne neppure cercano lavoro”. Questa è la principale causa delle difficoltà economiche di molte famiglie italiane. Situazione che appare paradossale ”a fronte delle continue segnalazioni da parte delle imprese che non trovano personale con le competenze adeguate e che, rischiano, pertanto, di non poter crescere. Occorre mettere in campo misure per mobilitare questi bacini di persone e facilitarne l'incontro con le necessità delle imprese. Apprezziamo la volontà del governo di introdurre incentivi alle assunzioni, ma andrebbero maggiormente mirati: per i giovani occorre tornare allo sgravio contributivo totale dell'apprendistato; per sostenere il lavoro delle donne occorrono incentivi alle aziende che contrattano con il sindacato misure di conciliazione e condivisione del lavoro domestico e di cura”, Conclude Pirulli: ”È tempo di investire su una formazione mirata e di qualità per innalzare le competenze dei troppi giovani e donne ancora fuori dal mercato del lavoro”,
Sul tema lavoro e formazione è intervenuto ieri anche Papa Francesco nell'udienza alla Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale. Il Pontefice chiede di prendersi cura della formazione dei giovani che abbandonano i percorsi scolastici perché ”l'abbandono educativo e formativo è una tragedia”. E se occorre promuovere una legislazione che favorisca il riconoscimento sociale dei giovani ”ancora più importante è costruire un ricambio generazionale dove le competenze di chi è in uscita siano al servizio di chi entra nel mercato del lavoro”. Insomma, conclude Papa Francesco, ”una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell'economia”.
Al centro del dibattito resta intanto il bonus da 100 euro, pensato inizialmente per le tredicesime ma spostato a gennaio 2025 per mancanza di risorse. Il bonus da 100 euro promesso per gennaio ai redditi bassi si concretizzerà in circa 80 euro. E sarà come una ””tredicesima del cuneo fiscale”. Il Governo difende la misura bandiera del nuovo pacchetto lavoro approvato in Consiglio dei ministri alla vigilia del Primo maggio.
Il pacchetto prevede anche un'ulteriore stretta all'uso di manodopera in nero nell'edilizia, con il rischio di sanzioni anche per i lavori di ristrutturazione di un'abitazione. Con le nuove norme, contenute nella bozza del decreto lavoro entrata in Cdm, le sanzioni in caso di esito negativo della verifica della congruità della manodopera scatteranno per tutti gli appalti pubblici e per i lavori da oltre 70mila euro nel privato. Viene infatti eliminata la soglia di 150mila euro del valore dei lavori per gli appalti pubblici, mentre per quelli privati viene abbassata da 500mila euro a 70mila. Una mossa che inasprisce le norme dell'ultimo decreto Pnrr (quello che contiene anche la nuova patente a punti per i cantieri), che prevede per gli appalti edili pubblici e privati, prima del saldo finale dei lavori, la verifica della congruità della manodopera. In caso di violazione, negli appalti pubblici il responsabile del progetto, può essere segnalato all'Anac; in quelli privati, scatta per il committente una sanzione da 1.000 a 5.000 euro.
Renzi ricorda il suo bonus 80 euro per rimarcare la differenza: questo invece ”è una presa in giro”. E il Pd fa notare che, "mentre la Meloni annuncia il secondo decreto Primo Maggio senza capo né coda, stiamo aspettando da due mesi in Commissione Lavoro i pareri sugli emendamenti al collegato lavoro del primo decreto Primo Maggio.
Il padre della misura, il viceministro dell'Economia Leo, replica: non si tratta di una misura elettorale, spiega, ma si è fatto ora perché c’è il decreto legislativo Irpef (dove l'intervento è inserito) che ”tratta i redditi da lavoro dipendente, dunque è la sede naturale”. Leo rilancia, spiegando il senso della misura. Il bonus ”è come se fosse una tredicesima del cuneo fiscale, che si sviluppa su 12 mesi”. Sul bonus, inoltre, ”si applica il 23%" di tasse, quindi saranno circa 77 euro”, ma se il contribuente ha qualche detrazione o deduzione più o meno stiamo attorno a 80 euro. Lo riceveranno i lavoratori con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico, ove l'altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio.
Con il decreto lavoro, che introduce anche i bonus per sostenere l'occupazione di giovani, donne e in generale nel Mezzogiorno, arriva anche una novità che riguarda la piattaforma per il lavoro Siisl (Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa): non sarà più dedicata solo agli ex percettori del Reddito di cittadinanza e alle offerte degli enti pubblici, ma diventerà accessibile a tutti gli utenti e potrà contenere anche le offerte dei datori di lavoro privati.
Il giudizio della Cisl sul decreto coesione è ”articolato”, la valutazione che bisogna è "complessiva" perché ”è sbagliato guardare solo a una semplice misura”. Così il leader della Cisl Sbarra, a margine del consiglio generale della Usr Sardegna. ”Sbarra giudica le misure ”importanti, ma ancora insufficienti. Bisogna rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo, aumentare salari e pensioni, rinnovare i contratti pubblici e privati, investire di più su sanità, scuola, enti locali e politiche sociali. Stiamo chiedendo che il confronto con il Governo sia permanente e strutturale. Le parti sociali devono sostenerlo senza pregiudizi e ideologie. I nostri interlocutori vanno misurati sulla scelte e sui contenuti”.Anche sulla sicurezza iI confronto con l’Esecutivo ”comincia a registrare piccoli risultati. E' importante che il Governo abbia assicurato l'aumento di ispezioni e numero di ispettori. Va nella direzione nostra l'idea di legiferare sulla patente a crediti per investire sulla qualità delle imprese”.
Intanto il ministero dell'Economia e delle finanze informa che nel mese di aprile 2024 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 18.100 milioni, a fronte di un aprile 2023 che si era chiuso con un fabbisogno di 11.798 milioni.
Giampiero Guadagni

( 3 maggio 2024 )

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