Nel suo intervento il governatore di Bankitalia Visco ha sottolineato che ”se occorre tenere alta la guardia e dritta la barra, sono altresì necessarie buone dosi di prudenza e pazienza nel valutare e anticipare gli effetti della restrizione monetaria in atto dallo scorso anno, pure giustificata e da mantenere. Allo stesso tempo, è certamente possibile limitare le conseguenze negative sull'attività economica”. Aggiunge il numero uno di Palazzo Koch: ”Nell'anno, secondo le stime pubblicate a metà giugno, la crescita del prodotto potrebbe superare l'1%; si manterrebbe intorno a questo valore nel prossimo biennio”.
La stima sulla crescita si conferma prudente, afferma da parte sua il ministro dell’Economia Giorgetti. Quanto al Mes, l’approccio ”a pacchetto” del Governo sul negoziato nell’Unione europea sui diversi temi, come il patto di Stabilità, il completamento dell'unione bancaria e appunto il Mes ”non è una tattica negoziale” ma ”una logica esigenza di natura strategica della difesa dell’interesse nazionale”.
Per Giorgetti ”è urgente un accordo per l'allungamento della durata dei mutui a tasso variabile in modo da limitare l'impatto dell'aumento dei tassi sulle famiglie”. Quanto all’azione delle banche centrali per contrastare l'inflazione ”è comprensibile, ma parimenti comprensibile è il timore degli effetti recessivi per l'economia europea ancora sotto stress per i danni del Covid e della guerra in Ucraina”.
Il Governo insieme agli istituti di credito sta lavorando a diverse soluzioni per aiutare famiglie e imprese. Una ipotesi è: stessa rata ma durata del mutuo più lunga. L’importo complessivo da restituire non cambierebbe ma diverrebbe un po' meno complicato far fronte ai pagamenti. Un aiuto, quindi, ad arrivare a fine mese, come quello che giunge dalle bollette del gas che a giugno saranno inferiori dell'1,1% rispetto a maggio per la famiglia tipo, secondo le nuove tariffe aggiornate dall'Arera per il mercato tutelato, a seguito del calo delle quotazioni all'ingrosso. In un anno, da luglio 2022, il risparmio sul gas sfiora il 9% rispetto ai dodici mesi precedenti, per una spesa media di 1.500 euro a famiglia.
Circa un terzo dei mutui erogati in Italia, un mercato da 425 miliardi di euro di stock, è a tasso variabile ma negli ultimi mesi si è registrata, complice gli aumenti dela Bce, una corsa al fisso per evitare l'aumento della rata che può arrivare a centinaia di euro. La tipologia del mutuo variabile riguarda una fetta per fortuna minoritaria delle famiglie. Di questi inoltre una percentuale beneficia di un ”cap” cioè di un tetto al tasso massimo. La Banca d'Italia nel suo rapporto sulla stabilità scriveva che il 30% dei nuovi variabili ne beneficiava. A metà e fine autunno l'aumento dei tassi aveva indotto i mutuatari a chiedere il variabile per beneficiare di una rata più bassa. A fine 2022 i mutui erogati (comunque in deciso ribasso) erano per il 30% variabili ma i continui aumenti da parte di Francoforte e le politiche delle stesse banche hanno poi riportato i variabili a livelli minimi. Sugli erogati del secondo trimestre di quest'anno sono solo il 7,3%.
Un passaggio importante del suo intervento Patuelli lo ha dedicato al contratto. “In Italia sarà determinante l'impegno per il nuovo contratto nazionale dei Bancari, con relazioni industriali costruttive, intense e lungimiranti, maturate anche nei momenti più difficili della pandemia e nelle fasi successive, con importanti accordi nazionali e aziendali”. Secondo Patuelli “occorre aggiornare il Contratto Nazionale, tutelare il potere d'acquisto dei lavoratori, favorire la contrattazione di secondo livello che comprende anche i premi aziendali, in un mondo bancario molto diversificato e concorrenziale che sta cambiando molto rapidamente”.
Commenta il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani: il prossimo rinnovo del contratto nazionale dei bancari ”è un banco di prova fondamentale per il settore e per le sue relazioni industriali, che devono continuare a connotarsi, come ha sottolineato il presidente Antonio Patuelli nella sua relazione all'Assemblea dell'Abi, per lungimiranza e spirito costruttivo”. Per Colombani ”le banche italiane non sono soltanto imprese in concorrenza tra loro, ma fanno parte di un sistema, che come tale ha dimostrato di muoversi in occasione dei salvataggi operati attraverso il Fondo di garanzia sui depositi, che dovrebbe operare in via prioritaria per prevenire anziché solo per sostenere i costi delle crisi bancarie”. Aggiunge il segretario generale di First Cisl: ”Nella piattaforma unitaria abbiamo chiesto che l'aumento retributivo risponda all'esigenza di tutelare il potere d'acquisto ma anche a quella di redistribuire parte della produttività, che è tra le ragioni della straordinaria crescita degli utili conseguita dalle banche. Resta in ogni caso basilare, in questo quadro, il ruolo della contrattazione collettiva nelle banche e nei gruppi bancari, cui è demandato - ha concluso Colombani - il compito di garantire ulteriori incrementi salariali anche attraverso i 'premi aziendali', nonché la gestione dei cambiamenti che stanno maturando nell'organizzazione del lavoro”.
Giampiero Guadagni