Il nuovo contratto - che coinvolge circa 70mila lavoratori in Italia, di cui 47mila del Gruppo Stellantis, 12.800 di Iveco, 4.800 di Ferrari e 4300 di Cnhi – è stato siglato da Fim Uilm Fismic Uglm e Aqcfr e relative controparti e avrà una durata quadriennale per la parte normativa e biennale per quella economica.
Nel biennio 2023-2024 i minimi saranno aumentati di 11,3 punti percentuali per un totale di 207 euro mensili. A partire da marzo 2023, l’aumento sarà del 6,5% pari un incremento medio di 119 Euro (relativo all’inflazione del 2022, che si aggiunge al 2% già erogato lo scorso anno) e per il secondo anno, a gennaio 2024, un aumento del 4,5%, pari a 87,8 Euro. Verrà inoltre erogata una una-tantum di 400 euro, in due tranche di pari valore, una nel mese di aprile 2023 e una nel mese di luglio 2023.
Inoltre, a partire dal mese di maggio 2023, i lavoratori avranno a disposizione 200 euro netti di flexible benefit (beni e servizi) spendibili nella piattaforma welfare Cnhi, Iveco, Stellantis e in buoni carburanti per Ferrari. Il montante salariale generato dai minimi, dall’una-tantum e dai flexible benefit che i lavoratori incasseranno nel biennio sarà pari a oltre 4.300 euro medi.
“È il primo contratto di questa portata – hanno commentato il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, e il segretario nazionale Fim Ferdinando Uliano – per la difesa del potere di acquisto dei salari e la tutela i lavoratori dentro la transizione automotive”.
Per Benaglia e Uliano ”il nuovo contratto, che fa da apripista per i prossimi rinnovi, è frutto del grande impegno e lavoro che come Fim Cisl abbiamo fatto insieme alle altre organizzazioni firmatarie. L'impegno dei nostri militanti e delegati sindacali è stato determinante sia nella fase di elaborazione delle richieste che nella difficile trattativa. Oggi possiamo ribadire con forza e determinazione il valore del contratto collettivo Ccsl che ha saputo rispondere alle esigenze di tutela del reddito dei lavoratori e delle loro famiglie, in un difficile contesto economico caratterizzato da un'inflazione che taglia i salari e rappresenta una vera tassa contro il reddito da lavoro dipendente e contro i più deboli e poveri. Abbiamo saputo costruire nuove tutele in un contesto difficile, e questo Ccsl può rappresentare un esempio anche per gli altri rinnovi contrattuali”.
Per quanto riguarda la parte normativa si segnala il rafforzamento del sistema partecipativo rappresentato dagli Osservatori e dalle Commissioni; l’affermazione del principio del “benessere del lavoratore in azienda” e una maggior attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro e ai bisogni dei lavoratori sul Lavoro Agile (Smart Working). Sono stati aggiunti inoltre nuovi diritti sulla genitorialità e nuove tutele nei casi di violenza di genere con l’estensione del congedo retribuito da 3 a 6 mesi a carico dell’azienda.
Sulla firma del Ccsl è intervenuto anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra. "Molto positiva – ha scritto il segretario generale Cisl su Twitter - per il Paese la firma del nuovo Contratto specifico di lavoro Stellantis, Iveco, CnhI, Ferrari. Preservato il potere d'acquisto e introdotte importanti tutele per i lavoratori. Ora il governo accompagni il passaggio all'elettrico con i necessari investimenti a difesa dell' occupazione". Per il 13 marzo prossimo è stata convocata, a Roma, l’Assemblea Nazionale dei rappresentanti sindacali di Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr per valutare e approvare l’accordo. Seguiranno poi le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori nei posti di lavoro.
Rocco Zagaria