Per la premier si tratta di ”un cambio di passo rispetto all'approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell'immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo”.
Aggiunge Meloni: ”La credibilità di questo Governo hanno consentito di poter far partecipare banche e assicurazioni alla copertura della legge di bilancio”. In materia di imposte ”viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l'accorpamento dei primi due scaglioni di reddito - ha detto Meloni durante l'incontro con i sindacati -. È chiaramente intenzione del governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo”.
Articolate le reazioni dei sindacati. La Cisl ritiene importante l’incontro e ha espresso generale apprezzamento per i contenuti di una manovra che accoglie molte delle richieste avanzate dal sindacato di Via Po. Sottolinea il segretario generale Sbarra: ”Non mancano aspetti da migliorare nell'iter parlamentare, tuttavia in particolare sul fronte del sostegno ai redditi, al lavoro, ai pensionati, alle famiglie, si danno risposte convincenti, in linea con le rivendicazioni della Cisl. Misure che orientano oltre i due terzi della cubatura finanziaria del provvedimento. Tra gli obiettivi raggiunti - ha aggunto evidenziamo la conferma dell'accorpamento degli scagioni Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, che da solo garantirà un aumento fino a 1.200 euro annui sulle buste paga di oltre 14 milioni di lavoratori. Due misure che da sole cubano 17,5 miliardi sui 30 della manovra. Di assoluta importanza il fatto che la defiscalizzazione sui salari di produttività ed il welfare contrattuale sia resa stabile per tre anni, così come il consolidamento e l'ampliamento della detassazione sui fringe benefit a favore dei lavoratori”. A livello contrattuale, spiega Sbarra, ”conquistiamo inoltre 5,5 miliardi per il rinnovo dei settori pubblici nel triennio '25-'27, con l'impegno di accantonare risorse anche per il ciclo successivo 2028/2030. Rispondono a nostre precise richieste anche lo sblocco della piena indicizzazione delle pensioni, le misure che rafforzano il sostegno della famiglia e i congedi parentali, gli incentivi riconosciuti per le assunzioni di lavoratrici madri. Significativo il sostegno triennale alla occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati nel Mezzogiorno ed il finanziamento di 1,6 miliardi a valere sul credito di imposta nella Zes Unica. Sulla sanità si incrementa di 1,3 miliardi il Fondo sanitario, che va ad aggiungersi ad un miliardo a legislazione vigente: risorse non indifferenti, che vanno ulteriormente incrementate per incidere su liste d'attesa, medicina territoriale, assunzioni e stabilizzazioni di personale medico, infermieristico e tecnico”. Ora, conclude il leader della Cisl, ”si tratta di difendere i risultati ottenuti nell'iter parlamentare e di migliorare, dentro e oltre il perimetro della Legge di Bilancio, gli elementi di criticità. Chiediamo al Governo e al Parlamento di intervenire con specifici emendamenti per incrementare le pensioni minime, fermare la riduzione strutturale degli organici nella scuola e il blocco parziale del turnover nelle amministrazioni pubbliche, l'università e la ricerca. Vanno elevate le risorse per il supporto della non autosufficienza, cancellate le drastiche riduzioni del fondo per l'automotive, ridotta la tassazione fiscale sul ceto medio con rimodulazione e riduzione della seconda aliquota Irpef”. La manovra, conclude Sbarra, ”va considerata il punto di partenza di un cammino che porti a un accordo tra parti sociali e istituzioni capace di sostenere il rilancio economico e la coesione”.
Giampiero Guadagni