Domenica 8 settembre 2024, ore 1:23

Economia 

Manovra da 24 miliardi, priorità confermate 

Vale poco meno di 24 miliardi la legge di bilancio 2024 approvata lunedì mattina in un Consiglio dei ministri durato poco più di un'ora. La manovra è frutto di quasi 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese.
Soddisfatta la premier Meloni che nella conferenza stampa successiva al Cdm ha parlato di “manovra molto seria e molto realistica che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il Governo ha messo dall'inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso”. Nel 2024 ci saranno circa 13 miliardi euro di maggiori interessi sul debito, da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce, e circa 20 di superbonus.
La priorità è il sostegno ai redditi più bassi. Viene dunque confermato, per tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, che vuol dire mediamente 100 euro al mese in busta paga per 14 milioni di persone. A rafforzare la misura l'avvio della nuova Irpef, con il taglio del secondo scaglione. Spiega Meloni: “Estendiamo il primo scaglione con la tassazione al 23%, oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro, a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino ai 28 mila euro di reddito”. Il beneficio sarà però “sterilizzato” per i redditi oltre i 50 mila euro, con una franchigia sulle detrazioni fiscali. Sempre per il lavoro, la manovra prevede per le imprese una deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assunzioni a tempo indeterminato e che arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità. Quanto alle pensioni: viene confermata la rivalutazione delle pensioni in rapporto all'inflazione e la super-rivalutazione delle pensioni minime per over 75 anni. Eliminato, inoltre, il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l'età raggiunta solo se l'importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale. Cancellate Ape sociale e Opzione donna, sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita che permetterà di andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e a 35 per le donne. Altra priorità è il sostegno alla famiglia e alla natalità, per cui viene investito un miliardo. Il pacchetto si articola in tre misure: viene previsto un mese in più di congedo parentale retribuito al 60% ed è aumentato di 150-180 miliardi il fondo per gli asili nido: l'obiettivo è l’asilo nido gratis per il secondo figlio. Inoltre, c'è la de-contribuzione per le donne con due o più figli. Per loro la quota di contributi a carico del lavoratore (un terzo) è pagata dallo Stato. L'agevolazione vale per chi ha due figli, fino a quando il secondo ha 10 anni; e per chi ha tre o più figli fino a quando il più piccolo non ha 18 anni. Cancellato, invece, il taglio dell'Iva sui prodotti della prima infanzia, assorbito dagli aumenti di prezzo. Sette miliardi di euro andranno al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione con la priorità del comparto sicurezza e difesa. Del totale, due saranno messi per i lavoratori della sanità. Per tutto il settore sanitario sono previsti tre miliardi, destinati a un'unica priorità: l'abbattimento delle liste d'attesa.

Il giudizio della Cisl sulla manovra è rimane un giudizio di carattere sindacale. Il numero uno di Via Po Luigi Sbarra, intervistato in serata da Radio 1, ribadisce la necessità di lanciare la sfida a Governo e imprese per un patto sociale. E chiede ai colleghi di Cgil e Uil di sostenere questa battaglia. Sulla legge di bilancio, Sbarra ha ribadito la valutazione espressa dopo l’incontro di venerdì sera a Palazzo Chigi nel quale l’Esecutivo ha anticipato alle parti sociali orientamenti e contenuti della manovra.

Quanto al merito, la manovra è certamente migliorabile ma nei vincoli delle poche risorse disponibili è caratterizzata da un respiro sociale. ”Molte delle scelte del Governo sono state focalizzate sulla coesione sociale: ci sono 15 miliardi per assicurare la proroga del taglio del cuneo per il 2024 e 5 miliardi per l'accorpamento delle aliquote base per i redditi fino a 28 mila euro. Vediamo che molte delle misure recepiscono le nostre istanze, e le sollecitazioni e le rivendicazioni del sindacato. Le debolezze della manovra sono più dovute ad aspetti quantitativi che qualitativi. Il problema vero è che la disponibilità finanziaria è limitata a causa dell'aumento dei tassi Bce, dagli sconvolgimenti internazionali, dal quadro incerto legato alla guerra in Ucraina, le tensioni in Medio oriente che rischiano di deteriorare ulteriormente”.
Osserva ancora Sbarra: “Si può fare ancora di più sulla partita della previdenza perché vorremmo attivare iniziative finalizzate a costruire una pensione contributiva di garanzia per i giovani, risolvere l'annosa vertenza di opzione donna, dare un profilo di strutturalità al bacino dell'Ape sociale, incentivare la previdenza complementare e poi costruire misure efficaci di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro”.

Giampiero Guadagni

( 16 ottobre 2023 )

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