Allo studio dell’Esecutivo ci sono interventi mirati alle fasce più deboli ma si starebbero al contempo valutando anche le soluzioni tecniche migliori per evitare di penalizzare categorie particolarmente esposte al caro benzina come i pendolari o gli autotrasportatori. Nel provvedimento collegato alla manovra dovrebbe entrare inoltre anche la detassazione delle tredicesime con un tetto Isee che dovrebbe essere fissato a 35mila euro. Non è ancora certo che ci sia spazio, invece, per lo smart working per i lavoratori fragili in scadenza a fine settembre: vanno infatti trovati i fondi per coprire l'eventuale proroga. Del resto quello delle risorse resta sempre il problema numero uno in vista delle stesura del decreto e della manovra.
La maggioranza è al lavoro sul corposo dossier pensioni in vista della manovra con un occhio anche ai giovani visto che qualche risorsa potrebbe essere messa sul riscatto della laurea agevolato. Dunque niente quota 41 (per ora) ma una proroga di Quota 103 e l'estensione di Opzione Donna a 58 anni per le tre categorie di lavoratrici interessate all'agevolazione anche nel caso in cui non abbiano figli.
Osserva il segretario generale della Cisl Sbarra: ”Opzione Donna va prorogata per il 2024 e per il 2025 eliminando le condizionalità che il Governo ha introdotto nell'ultima legge di bilancio. Bisogna ripristinare l'età che c'era prima e bisogna sostenere le donne. Inoltre bisogna contrattare per le donne un anno di contributi in più per ogni figlio: in questo modo diamo un chiaro segnale alla famiglia, sosteniamo la genitorialità, incoraggiamo la natalità”.
La Cisl, aggiunge Sbarra, ”è in mobilitazione ormai da mesi, stiamo raccogliendo le firme su una nostra proposta di legge di iniziativa popolare sul tema della partecipazione. In questi giorni e nelle prossime settimane intensificheremo le iniziative in tutti i luoghi di lavoro e nei territori con l'obiettivo di incontrare, parlare e ascoltare le persone sui contenuti e sul merito della nostra proposta di legge, sullo stato del confronto col governo ai tavoli, declinando anche le nostre priorità che dovranno caratterizzare il confronto con la prossima legge di bilancio”.
Gli obiettivi del sindacato ”sono quelli di rafforzare la coesione sociale, sostenere i più deboli, garantire diritti e opportunità a lavoratori e pensionati. Su questo giudicheremo con intransigenza il Governo. E se servirà ci mobiliteremo, come abbiamo sempre fatto”, Conclude il numero uno di Via Po: ”E' solo attraverso una visione basata sulla partecipazione a tutti i livelli e su responsabilità condivise che si potrà definire una nuova politica industriale adeguata ai tempi e in sintonia con le scelte compiute dall'Unione europea. Occorre supportare con fondi nazionali e comunitari una reindustrializzazione che trasformi le grandi transizioni in opportunità di crescita dell'occupazione, puntando su formazione, rilancio delle competenze di chi lavora e di chi studia o cerca lavoro”.
Giampiero Guadagni