Proprio sul blocco dei licenziamenti si è scatenata l’ira di Confindustria, che ha aperto uno scontro con il ministro del Lavoro Orlando. Contro la proroga al 28 agosto dei licenziamenti ”non discussa con nessuno”, si è schierato Il Sole 24 Ore con il titolo ”Licenziamenti, l’inganno di Orlando”, corredato da una intervista al vicepresidente Stirpe. Poi una ad una le Confindustrie di mezza Italia, da Nord a Sud, hanno fatto partire una serie di comunicati contrari alla proroga.
Una posizione inaccettabile, secondo i segretari generali della Cgil delle regioni del Nord che anzi definiscono il provvedimento del Governo sui licenziamenti ”un primo passo ancora insufficiente che deve essere completato per garantire la proroga certa del blocco fino almeno ad ottobre”.
Le accuse di Confindustria vengono respinte dal ministro Orlando, che parla ironicamente di ”piccole sviste” da parte degli industriali perché, come sottolineato da una nota del Ministero, ”le norme non solo sono state approvate all’unanimità dal Consiglio dei ministri, ma erano anche state discusse il giorno prima in pre-Consiglio e inviate al Mef e all’ufficio legislativo di Palazzo Chigi”.
Ma ormai sul tema è scontro politico nella maggioranza. Per Tiziana Nisini, sottosegretaria del ministero del Lavoro ed esponente della Lega, sulla proroga del blocco dei licenziamenti ad agosto il ministro Orlando ”ha rotto un patto con le aziende e con tutti gli attori in gioco. Era stato costruito un accordo che durava di fatto già da un anno, con la cassa integrazione Covid legata al blocco dei licenziamenti condiviso anche da Confindustria e che le aziende, con grande difficoltà, avevano sottoscritto. In più questa deroga, inserita a sorpresa del ministro fuori sacco, mette in discussione le regole contenute nel decreto Sostegni-uno: lì si parlava di proroga di 13 settimane del blocco dei licenziamenti, vale a dire fine giugno”. Nisini afferma di non essere stata informata della proroga ”e non erano informati neppure i nostri Ministri, visto che questa proroga non era nella bozza del decreto”.
Da parte sua, la ministra per la Famiglia Bonetti, di Italia Viva, sottolinea: ”Nell'ambito delle azioni messe in campo credo vada considerata una strategia d'insieme: non può bastare lo stop ai licenziamenti, la questione non è un mese in più o in meno, il tema è quali sono le misure per riattivare il mondo del lavoro. Non è il tempo delle parti da contrapporre ma da ricomporre; servono strumenti alle imprese per riattivare le politiche di sviluppo riqualificando il personale, penso soprattutto alle donne che hanno perso il lavoro”. Sulla proroga del blocco dei licenziamenti, Bonetti chiarisce: ”In Cdm abbiamo discusso di tutte le norme del ministro del Lavoro, c’erano delle verifiche tecniche da fare. Se si toglie il blocco dei licenziamenti, le altre misure devono entrare a regime. Il dl Sostegni ha una visione chiara: investimento e accompagnamento”.
Giampiero Guadagni