Governo, sindacati e imprese hanno firmato martedì sera, al termine di quasi 7 ore di confronto, l'avviso comune che impegna le aziende ad utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di procedere ai licenziamenti. Il documento congiunto è stato firmato dal premier Draghi, dal ministro del Lavoro Orlando, dai leader di Cgil, Cisl e Uil e da Confcooperative, Cna, Confapi e Confindustria.
All'avviso comune è stato associata anche l'istituzione di un tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi per governare e seguire eventuali emergenze sociali.
“Le parti sociali - si legge nel testo diffuso in serata da Palazzo Chigi - alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti, si impegnano a raccomandare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all'avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”.
L'accordo sul tema del blocco dei licenziamenti “è un segnale importante”, commentano Cgil, Cisl e Uil.
Sottolinea il segretario generale della Cisl Sbarra: “'E' stato un negoziato intenso che ci ha permesso di migliorare e rafforzare i contenuti del Decreto Sostegni bis e le soluzioni individuate ieri dalla Cabina di Regia del Governo. Abbiamo raggiunto un'intesa articolata”. Quattro i punti fondamentali: “Il Governo ha confermato la volontà di introdurre criteri selettivi nella proroga del blocco dei licenziamenti e nella proroga della Cassa Covid , indicando nel tessile, nella moda e nel calzaturiero i comparti interessati; saranno introdotte 13 settimane aggiuntive di Cassa gratuita per tutte le imprese, sia per le crisi nazionali al Mise sia per le piccole e micro-vertenze regionali e provinciali. Scatta l'obbligo a non licenziare se non dopo aver consumato la nuova dotazione”. A questo si aggiunge, prosegue Sbarra, anche un importante avviso comune tra Cisl, Cgil Uil, Confindustria, Confapi, Sistema della Cooperazione patrocinato dal Governo con cui gli imprenditori si impegnano, prima di avviare interventi di risoluzione dei rapporti di lavoro , ad utilizzare tutti gli strumenti istituzionali e contrattuali a disposizione e previsti dalla legge. E dunque: cassa integrazione, ma anche contratti solidarietà difensivi ed espansivi , intese di riduzione/ rimodulazione orario di lavoro. Quarto elemento qualificante dell'accordo, dice ancora Sbarra, “è un nuovo tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi tra il governo e Cgil Cisl Uil per verificare l'andamento dell'intesa e risolvere eventuali situazioni di criticità”.
Per la Cisl resta inoltre essenziale dare subito un impulso decisivo alle politiche attive. “In attesa di un rapido via libera a una riforma complessiva, già nel decreto in cantiere va istituito un Fondo di solidarietà che faccia ripartire l'assegno di ricollocazione e animi percorsi di formazione e riqualificazione per le persone in cassa integrazione e in Naspi”. Complessivamente, prosegue Sbarra, “abbiamo conquistato una mediazione avanzata, con progressi significativi che capitalizzano gli sforzi di queste settimane di mobilitazione nei luoghi di lavoro, nei territori, nelle categorie e con le manifestazioni di Firenze, Torino, Bari”. Ora, conclude il leader della Cisl, “l'impegno andrà avanti “per verificare l'applicazione di ogni singolo punto e soprattutto per avviare una stagione concertata di riforme e investimenti che da un lato permettano la costruzione di nuove reti di protezione e promozione universale, e dall'altra consolidino rapidamente lo scenario di ripresa economica”.
Giampiero Guadagni