La prima azione di protesta dei lavoratori del settore agricolo è quindi quella legata al bonus del Dl Sostegno, ”ma ci sono tante questioni aperte che dalla politica non hanno ricevuto mai una risposta. Abbiamo già chiesto audizioni in commissione Lavoro, Agricoltura e Bilancio per portare le nostre ragioni”, ha detto Onofrio Rota ricordando che ”i settori più colpiti sono quello agrituristico, il florovivaismo, il settore vitivinicolo. ” I sindacati di categoria chiedono ”la possibilità di riconoscere a questi settori le stesse giornate lavorate dell’anno precedente, in modo da potere attivare il meccanismo con cui si elabora la disoccupazione agricola e riconoscere loro l’ammortizzatore sociale”. Secondo i sindacati, infatti, il decreto sostegno ”rischia di diventare un sostegno alle iniquità. Dispiace che nel testo - ha detto il leader Uila Mantegazzi - non ci siano testimonianze di quanto detto da Draghi: un intervento normativo teso ad aiutare i più poveri. I braccianti non ci sono, ma hanno tutte le carte in regola per esserne i primi destinatari. Nessuno vuole fare una guerra tra poveri”.
Tra i temi caldi anche quello del possibile rafforzamento dell’uso del voucher e il rinnovo dei contratti di lavoro a livello provinciale. Sui voucher i sindacati sono chiarissimi: ”Per noi è un netto no, non siamo favorevoli a estendere formule di voucher, abbiamo fatto le barricate e continueremo a farle. Il problema è che l'agricoltura per sua condizione è il settore più flessibile che c'è, si parla di giornate lavorate per maturare previdenza e ammortizzatori sociali. I voucher in agricoltura non servono a nulla, tutte le flessibilità sono già concesse dai contratti”.
Infine, il grave tema della pesca, per cui la cassa integrazione “è un obbligo ogni giorno di più per dare una risposta a chi rischia la vita in mare, anche perché la Comunità Europea riduce progressivamente le giornate di pesca e si devono trovare indennizzi se l’Italia vuole mantenere una flotta”.
Quanto alla necessità di manodopera straniera per i lavori agricoli, secondo i sindacati “non ci sarà una stagione di carenza di manodopera tale da generare i corridoi verdi per fare arrivare in Italia i lavoratori stranieri. Noi, che nei campi ci siamo, non registriamo alcuna emergenza su lavoratori disponibili”.
Giampiero Guadagni