Sottolinea la Ministra Calderone: ”La ripresa delle denunce di infortuni sul lavoro avvenuta in concomitanza con la ripresa dell’attività lavorativa, dopo la pandemia, ci deve far riflettere. Il nostro obiettivo deve essere zero morti sul lavoro ed è un obiettivo che passa anche attraverso una grossa operazione di investimento in cultura della sicurezza”. La promozione della salute e della sicurezza ”è uno dei punti nevralgici per implementare un percorso di sviluppo del mondo del lavoro che sia basato davvero sul principio del lavoro dignitoso”. Ecco perché, aggiunge Calderone ”ho voluto attivare subito un Tavolo sulla salute e la sicurezza sul lavoro: è importante riflettere sulle modalità con cui noi oggi siamo in grado di far evolvere la normativa tenendo conto dei nuovi rischi e delle nuove incidenze di rischio rispetto ai nuovi modelli organizzativi”.
Per il leader della Cisl Sbarra ”il via libera al bando Inail è una notizia importante. L'auspicio è che sia il passo di un saldo cammino partecipato verso una maggiore responsabilità sociale delle imprese per contrastare una piaga che lo scorso anno ha portato a quasi 700 mila il numero degli infortuni denunciati all’Istituto, quasi il 30% in più rispetto all'anno precedente. Bisogna costruire un piano nazionale che garantisca il rafforzamento dell'esercito degli ispettori e il numero di ispezioni, metta a sistema la filiera della sicurezza facendo dialogare banche dati, Asl, Inl, enti e autonomie locali. Servono meccanismi di qualificazione delle imprese da collegare agli appalti e al Pnrr e fare un grande investimento sulla formazione e la prevenzione. Una svolta che passa anche dall'utilizzo dell'avanzo annuale del bilancio dell'Inail: circa 1 miliardo finanziato da lavoratori e imprese e assorbito nella contabilità dello Stato per coprire il debito pubblico. Risorse che vanno tenute dentro l'Istituto per varare programmi di formazione e prevenzione, allargare la platea degli assistiti e delle prestazioni, innalzare le rendite per gli infortuni e le malattie professionali. Anche su questo - conclude Sbarra - incalzeremo il governo nei prossimi incontri del tavolo sicurezza: la salute nei luoghi di lavoro è una battaglia di civiltà che deve vederci tutti uniti”.
Gli infortuni sul lavoro continuano dunque a rappresentare un dramma per il nostro Paese. Anche i dati del 2022 sono sconfortanti, con 1.090 morti e circa 700 mila denunce di infortunio. ”Oramai è da anni che non si riesce a fare significativi passi in avanti sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro”, afferma il segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle, commentando i dati diffusi dall'Inail.
”Nelle costruzioni - ha spiegato Pelle - il raffronto tra il 2021 e il 2022 segna un aumento delle denunce per infortunio, che passano da 29.223 a 34.760. La ripartenza del settore edile ha coinciso quindi con un sensibile aumento dell'indice infortunistico. Nel 2021 le vittime nel settore sono state 196, più di una ogni due giorni. Aspettiamo il dato consolidato del 2022 per una valutazione più approfondita, ma resta il dramma inaccettabile di centinaia di vittime, di decine di migliaia di lavoratori con danni permanenti, insieme all'aumento considerevole delle denunce di infortunio e delle malattie professionali”.
Per fermare questa scia di sangue arriva la proposta della Filca Cisl. Spiega Pelle: ”Bisogna puntare sulla cultura della sicurezza, avviando una Campagna preventiva nei cantieri temporanei e mobili, partendo dai casi più a rischio. La nostra proposta è quella di istituire una figura istituzionale che non abbia direttamente compiti repressivi, e che visiti i cantieri garantendo una presenza concreta e diffusa e creando così le condizioni per avviare il circolo virtuoso della sicurezza sul lavoro. Per fare questo bisogna assumere tecnici ad hoc come ingegneri, architetti e geometri che promuovano sicurezza e collaborino con tutte le figure previste dalla legge in questo delicato compito”. Questa attribuzione di ruolo in ambito di prevenzione, sottolinea ancora il sindacalista cislino, ”rappresenterebbe il segno tangibile di un impegno in prima linea dello Stato per prevenire gli infortuni in edilizia, un settore che conserva il triste primato delle vittime sul lavoro, e allo stesso tempo contribuirà a ridurre i costi sociali della sicurezza, che ammontano a decine di miliardi all'anno. Altri strumenti che possono dare un contributo in questa battaglia di civiltà sono la formazione a tutti i livelli e gli investimenti per sviluppare tecnologie e innovazioni per la sicurezza nei cantieri”. Conclude Pelle: ”Questi interventi, se attuati, possono far compiere un salto qualitativo al settore delle costruzioni per renderlo moderno, sostenibile, sicuro”.
Giampiero Guadagni