Venerdì 22 novembre 2024, ore 9:42

Economia 

L’Istat vede la fine del tunnel 

Il miglioramento della fiducia di imprese e famiglie e la ripresa del commercio internazionale ”potrebbero costituire dei fattori a sostegno di un’evoluzione positiva dell’attività economica nei prossimi mesi”. E’ quanto indicato dall’Istat nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. E’ proseguita la fase di miglioramento della domanda e della produzione industriale globali, a fine anno gli scambi internazionali di merci in volume hanno superato i livelli pre-Covid. In Italia, nel quarto trimestre, il prodotto interno lordo ha segnato una flessione determinata dai contributi negativi sia della domanda interna sia di quella estera netta. Tuttavia, l’attuale livello del Pil implica una variazione acquisita positiva per il 2021, pari al 2,3%. Il calo dei consumi delle famiglie è stato fortemente concentrato nelle spese per servizi e per alcune tipologie di beni, come ad esempio abbigliamento e calzature. A febbraio, l’inflazione ha registrato un nuovo aumento legato all’indebolimento del contributo deflativo dei beni energetici e a rincari moderati ma diffusi tra le principali componenti di fondo.
Le indicazioni per i prossimi mesi mostrano qualche elemento positivo per il mercato del lavoro che nel 2020 è stato caratterizzato da una decisa riduzione delle unità di lavoro. Sebbene nel quarto trimestre il tasso dei posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi abbia segnato una marginale riduzione in presenza di una stabilizzazione per le imprese sopra i 10 addetti, a febbraio le attese sull’occupazione segnalate dalle imprese evidenziano decisi miglioramenti diffusi tra i settori.
Intanto sale la produzione industriale a inizio anno. L'indice destagionalizzato calcolato dall’Istat segna un aumento dell’1,0% rispetto a dicembre, mentre quello complessivo corretto per gli effetti di calendario registra una diminuzione in termini tendenziali del 2,4%. Nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’Ocse rivede al ribasso il rimbalzo del Pil dell’Italia quest'anno, dopo il crollo dell’8,9% nel 2020, stimando una crescita del 4,1%, di 0,2 punti percentuali inferiore a quella indicata lo scorso dicembre. Tuttavia riconosce che il nostro Paese è sulla strada giusta e promuove l’agenda del governo Draghi e rivede al rialzo di 0,8 punti la previsione di crescita dell’Italia nel 2022, attestandola a +4%. Più in generale per l’Ocse le prospettive economiche globali sono migliorate notevolmente negli ultimi mesi e a metà 2021 il Pil globale tornerà sopra i livelli pre-pandemici.
Secondo l’Ocse, tuttavia, ”rimangono rischi considerevoli” per l’economia globale. ”Lenti progressi nell'introduzione del vaccino e l'emergere di nuove mutazioni virali resistenti ai vaccini esistenti” rischiano di comportare ”una ripresa più debole e maggiori perdite di posti di lavoro”.
E’ la conferma che l’emergenza sanitaria si intreccia con quella occupazionale e sociale. Il capitolo lavoro è al centro del Dl Sostegni che il governo sta per varare. Il presidente di Confindustria Bonomi chiede un incontro urgente delle parti sociali con il premier Draghi e il ministro Orlando. Concorda il segretario generale della Cisl Sbarra che sottolinea: ”Occorre il massimo di condivisione e di coesione sulle scelte che il governo intende intraprendere. Draghi deve adottare il metodo concertativo di Ciampi”. Per Sbarra, inoltre, ”il blocco dei licenziamenti va prorogato fino alla fine dell'emergenza sanitaria. Ma bisogna far partire subito gli investimenti pubblici, sbloccare i cantieri e favorire le nuove assunzioni nella sanità, nella scuola, in tutta la pubblica amministrazione, stabilizzando i tanti precari che ci sono”.
Giampiero Guadagni

( 9 marzo 2021 )

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