Quanto al clima di fiducia dei consumatori nonostante abbia mostrato a gennaio un peggioramento che ha interessato le opinioni sulla situazione personale e la maggior parte delle sue componenti, le attese sulla disoccupazione e sulle opportunità di risparmio future, sono invece ”rimaste favorevoli”. In leggera frenata anche l'inflazione: in base alla stima preliminare, a gennaio, la variazione tendenziale dell'indice per l'intera collettività è risultata pari a 10,1% rispetto all'11,6% di dicembre. Un rallentamento dovuto in particolare ai prezzi dei beni energetici regolamentati che hanno registrato la prima variazione negativa (-10,9% da +70,2% di dicembre) da marzo 2021. Il dato, annota ancora l'Istat, sconta la decisa flessione del prezzo del gas immediatamente recepita dall’autorità energetica. Anche il differenziale dell’Ipca tra Italia e area euro, pur rimanendo positivo, è diminuito rispetto a dicembre ma non smuove la fiducia dei consumatori che parlano di "un peggioramento diffuso”. Il 2022 si chiude con un lieve incremento della produzione industriale rispetto all'anno precedente, +0,5%. Tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una dinamica positiva per i beni di consumo e per quelli strumentali, mentre sono in flessione i beni intermedi e l'energia. A dicembre 2022 l'indice destagionalizzato della produzione industriale aumenta dell'1,6% rispetto a novembre, mentre l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali dello 0,1%.
Giampiero Guadagni