Il mare, le sue coste e le sue profondità. L’Adriatico al centro di ricerche, studi e progetti concreti da sviluppare in diverse realtà europee ed anche sul territorio emiliano-romagnolo, e per supportare entro il 2030 una trasformazione verso un’economia blu climaticamente sostenibile, produttiva e competitiva.
È questo l’obiettivo dell’iniziativa internazionale sulla ‘Sustainable Blue Economy Partnership di Horizon Europe’ che dovrà dispiegarsi nell’arco di tre anni.
La Regione Emilia-Romagna partecipa come partner co-finanziatore a sostegno dei centri di ricerca, pubblici e privati, e delle piccole e medie imprese emiliano-romagnole che aderiranno al bando aperto il 1 febbraio e messo in campo da Horizon Europe, strumento di finanziamento alla ricerca scientifica ed all'innovazione della Commissione europea.
Oltre ai 300 mila euro a disposizione per progetti triennali, la Regione contribuirà ai progetti approvati dei partecipanti con sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna.
Le proposte progettuali riguarderanno i mari regionali europei, come Adriatico, Egeo, Artico, di Barents, Celtico, ma devono provenire da un minimo di due diversi bacini marittimi europei, ossia Mar Mediterraneo, Mar Baltico, Mar Nero, Mare del Nord e Oceano Atlantico. Pertanto, i laboratori di Ricerca e Pmi regionali impegnati su ricerca ed innovazione su temi globali si confronteranno con partner internazionali. Quello della economia blu è un settore con un potenziale di sviluppo rilevante e una straordinaria opportunità anche in chiave di sostenibilità. La partecipazione dell’Ecosistema emiliano-romagnolo al progetto, attraverso gli attori regionali impegnati su ricerca e dell’innovazione, per gli assessori regionali Colla e Salomoni significa “un passo ulteriore per presentare al Patto per il Lavoro e per il Clima, e dunque sostenere, un progetto di sistema strutturale della blu economy nella nostra regione”. Obiettivo del bando è sostenere progetti transnazionali di ricerca e innovazione che affrontino una delle quattro aree prioritarie individuate.
In primo luogo, l’area Digital Twins of the Oceans per costruire modelli previsionali su coste simili, ‘gemelle’: ovvero l’individuazione di strumenti interattivi e di visualizzazione che potranno permettere di progettare i modi più efficaci per ripristinare gli habitat marini e costieri, sostenere la blue economy e pianificare le strategie più mirate di resilienza e mitigazione ai cambiamenti climatici. E poi i settori dell’economia blu, lo sviluppo di infrastrutture marine multiuso come, per esempio, ipotesi di strutture per l’approvvigionamento energetico a partire dal mare quali il solare, l’eolico o da moto ondoso. Ma anche la pianificazione e gestione degli usi del mare e le opportunità delle cosiddette ‘bio-risorse blu’.
Il bando è rivolto ai Laboratori ricerca delle Università, del sistema dell’Alta tecnologia o riconosciti dal Mur e piccole medie imprese. La call internazionale, aperta il 1^ febbraio 2024 prevede due scadenze: “pre-proposal submission” entro il 10 aprile 2024 e in caso di giudizio positivo la presentazione definitiva della proposta progettuale completa entro il 6 novembre 2024.
Ileana Rossi