Grazie al buon andamento del primo semestre, la previsione di crescita del pil per il 2022 sale al 3,3% dal 3,1 del Def ”sebbene la seconda metà dell'anno si prospetti meno favorevole di quanto anticipato ad aprile. Infatti ”nel quadro di un indebolimento degli indicatori ciclici globali ed europei, gli andamenti dell'economia e dell'inflazione continuano a risentire della guerra in Ucraina e dell’impennata del prezzo del gas naturale, dell'energia elettrica, dei combustibili e delle materie prime alimentari, in particolare i cereali”. I risultati conseguiti nel primo semestre in termini di crescita del pil e dell'occupazione - si legge - sono stati resi possibili non solo dal dinamismo mostrato dall'industria fino alla primavera, ma anche dalla notevole crescita del valore aggiunto delle costruzioni e dalla ripresa dei settori dell'economia precedentemente penalizzati dalle misure di distanziamento sociale".
Tra il 2019 e il 2022 i prezzi della produzione di gas e di distribuzione di combustibili gassosi sono aumentati in media del 182,5%: questo dato è contenuto in una tabella Istat nella Nota sull'andamento dell'Economia italiana a settembre sulle difficoltà per le imprese energivore e il rischio che per una parte di queste i margini diventino negativi. Aggiunge l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana di settembre: le recenti previsioni dell'Ocse segnalano come il perdurare della crisi energetica associata al cambio di intonazione della politica monetaria potrebbe causare una decelerazione dell'economia mondiale.
In Italia, al deciso miglioramento del Pil nel secondo trimestre si è accompagnato ad agosto il rimbalzo congiunturale della produzione industriale (+2,3% sul mese, +2,9% sull'anno). La ripresa dei consumi si è associata nel secondo trimestre a una marcata riduzione della propensione al risparmio ancora su livelli superiori a quelli pre-crisi. Ad agosto, il mercato del lavoro ha evidenziato un'ulteriore flessione degli occupati, una riduzione dei disoccupati e un aumento degli inattivi. Le attese delle imprese sull'occupazione sono in calo sia nella manifattura sia nei servizi di mercato. L'inflazione, a settembre, ha continuato ad accelerare, mostrando ulteriori segnali di diffusione del fenomeno.
Da parte sua Bankitalia fa sapere: ad agosto salgono i prestiti delle banche italiane mentre frena l’aumento dei depositi. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 4,1% sui dodici mesi, del 4,8% quelli alle società non finanziarie. I depositi del settore privato sono cresciuti del 2,7% sui dodici mesi.
Giampiero Guadagni