Martedì 22 ottobre 2024, ore 11:36

Manovra 

Il Cdm vara il Piano strutturale di bilancio 

Dopo la revisione dell'Istat il rapporto debito/PIL a fine 2023 scende al 134,8% (133,6% a meno delle compensazioni relative ai bonus edilizi) rispetto al 137,3% precedentemente stimato. Poi salirà per effetto dei bonus edilizi e solo dal 2027 inizierà un percorso di discesa in linea con le nuove regole che prevedono che si riduca, in media, di 1 punto percentuale di Pil successivamente all'uscita dalla procedura per deficit eccessivi. Lo ha riferito il ministro dell'Economia Giorgetti, illustrando in Consiglio dei ministri il Piano Strutturale di Bilancio, dopo il confronto di mercoledì con le parti sociali. Partendo da una stima del 3,8% del Pil per l'anno in corso (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), il Governo si pone l'obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026, che consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo".
In particolare, riferisce il Mef, il Piano ”conferma la traiettoria della spesa primaria netta che avrà, nei prossimi 7 anni (orizzonte temporale di riferimento), un tasso di crescita medio vicino all'1,5%, compatibile con il profilo stimato dalla Commissione”. Il Psb ”contiene un rilevante insieme di riforme e investimenti, di cui alcune in continuità con il Pnrr”. Nel Piano l’impegno del Governo a promuovere crescita sostenibile e contrasto al declino demografico. Insieme al sostegno al potere d'acquisto delle retribuzioni e all’attuazione della legge delega di riforma del fisco.
Il documento è stato trasmesso ieri pomeriggio alle Camere e l'8 ottobre è già in calendario dell'Aula, ha precisato nella conferenza stampa successiva al Cdm il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, assente Giorgetti.
Nelle ore precedenti al Cdm era intervenuto da Palermo il leader della Cisl Sbarra: ”Il confronto e il dialogo con il governo pagano. Stiamo facendo questo percorso con vari ministeri e con Palazzo Chigi. La Cisl in questi mesi ha fortemente sollecitato la presidente Meloni ad attivare un confronto sui contenuti del Piano strutturale di bilancio che il Governo deve presentare entro fine mese all'Ue. C’è ancora molto da fare, non solo sull'impostazione della politica economica finanziaria e di bilancio dei prossimi sette anni, ma anche sui contenuti della Legge di stabilità”.ù
Per il numero uno di Via Po ”è necessario assicurare un contributo di solidarietà rivolto a tutte le multinazionali dell'energia, della logistica, dell'economia digitale, delle banche e delle assicurazioni che in questi anni hanno alzato utili, fatturato e profitti, nella prospettiva di recuperare risorse finalizzate a salvaguardare e sostenere i redditi delle famiglie, dei lavoratori dipendenti e dei pensionati il cui potere d’acquisto è stato massacrato da anni di alta inflazione”.
Aggiunge Sbarra: ”Da un anno e mezzo il Sud sta vivendo una dinamica di crescita importante. Il Pil cresce più nel resto del Paese e al Sud comincia a crescere anche l'occupazione, soprattutto nella componente a tempo indeterminato e anche quella femminile. Bisogna fare di più per l'occupazione giovanile e bisogna portare a regime nel Mezzogiorno tutti gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione per sostenere crescita, sviluppo, qualità e stabilità del lavoro. Ci sono le risorse del Pnrr, ci sono le risorse del nuovo ciclo di Fondi strutturali 21/27, abbiamo lavorato per la Zes unica per elevare le condizioni di attrattività delle imprese: quindi c'è una prospettiva sicuramente positiva che va rafforzata e consolidata”.
Prosegue intanto la fase di debolezza dell'industria in senso stretto, con il terzo mese consecutivo di calo congiunturale del fatturato, sia in valore sia in volume. Al contrario, nel settore dei servizi si osserva un recupero diffuso, dopo due mesi di flessione. A luglio l’Istat stima che il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisce in termini congiunturali dello 0,4% in valore e dello 0,3% in volume. Per il settore dei servizi, aumento dell'1,9% in valore e dell'1,8% in volume. Su base tendenziale il fatturato dell'industria registra una flessione sia in valore (-4,7%) sia in volume (-3,9%).
Giampiero Guadagni

( 27 settembre 2024 )

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