Venerdì 22 novembre 2024, ore 7:14

Recovery plan 

Governo-sindacati: parte il vero confronto 

Il Recovery plan ”ha una valenza trasformativa per il Paese: è un piano che serve a fare un salto di qualità alla nostra capacità produttiva e occupazionale, a realizzare una svolta risolutiva per la modernizzazione del Paese”. E’ quanto ha detto il premier Conte nel corso della videoconferenza di venerdì con i leader di Cgil Cisl e Uil. alla quale hanno partecipato in presenza i ministri Patuanelli, De Micheli e Fraccaro; e in videocollegamento i ministri Gualtieri, Catalfo e Provenzano.
Un vero e proprio vertice, insomma. Il segnale di una vera e propria ripresa del confronto che, assicura Palazzo Chigi, sarà ”intenso e costruttivo”. Quello con i sindacati è stato il primo di una serie di incontri con parti sociali, categorie produttive e Regioni.
Conte, alle prese in queste ore con il difficilissimo allargamento della sua striminzita maggioranza, ha ribadito quanto detto in Parlamento in occasione del voto di fiducia al suo governo. Ha cioè ringraziato i sindacati ”per il contributo dato al paese in questi mesi difficili rinunciando anche alla vostre legittime rivendicazioni”. Un contributo che ”sarà valorizzato, perché questo passaggio che faremo con voi ci spingerà a modificare ulteriormente, per quanto necessario e opportuno, questo progetto”.
Nel merito, Conte ha spiegato che ”sScondo le prime valutazioni effettuate dal Mef, gli investimenti, gli incentivi e le riforme contenute nel Piano avranno un impatto che nel 2026, l'anno finale del Piano, dovrebbe tradursi in una crescita di 3 punti percentuali più alta rispetto allo scenario a politiche invariate”. Ma il piano ”deve avere un impatto positivo anche su tutti gli indicatori di benessere e di sviluppo sostenibile, grazie agli investimenti attivati direttamente e indirettamente, e alle innovazioni tecnologiche introdotte”.
La ministra del Lavoro Catalfo ha aggiunto che nel Recovery plan sono previsti investimenti sulle politiche attive di 3,1 miliardi a cui si aggiungono i 500 milioni stanziati nella legge di bilancio. L’obiettivo ”è una rete unica per la formazione di tutti i lavoratori rafforzando i centri per l’impiego e con la collaborazione delle regioni e delle agenzie private”.
Da parte sua il ministro dell’Economia Gualtieri ha annunciato che la prossima settimana il Governo incontrerà i sindacati sul decreto ristori. Oltre alle misure sul lavoro, Gualtieri ha ricordato che è stato ”potenziato molto il capitolo dedicato all’istruzione e ricerca” e quello delle infrastrutture sociali, dagli asili nido alle infrastrutture per il lavoro di cura”.
I sindacati condividono gli obiettivi e le scelte di sistema, coerenti con le indicazioni macro definite dall’Europa. E chiedono approfondimenti sulle singole questioni anche per valutare i dettagli ed i risultati economici ed occupazionali attesi. Ma, osserva la leader della Cisl Furlan, ”deve essere chiaro chi gestisce i progetti e come avviene concretamente l’attuazione degli investimenti”. E occorre ”un preciso cronoprogramma per monitorare l’attuazione di questi progetti, in modo da poter valutare e correggere passo passo eventualmente le cose che non funzionano”. Per questo è necessario un tavolo di confronto permanente per il monitoraggio, la verifica, le accelerazioni degli interventi. Nella governance del piano, insiste Furlan, ”devono essere presenti le parti sociali”. Il Recovery Plan ”è una occasione di sviluppo straordinaria ma anche una responsabilità straordinaria per tutti. Sulla capacità di rendere esecutivi questi progetti ci giochiamo tutti il futuro. Bisogna recuperare lo spirito positivo ed il senso di responsabilità comune dei primi mesi della pandemia che ci ha consentito di varare i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Anche la Uil, sottolinea il segretario generale Bombardieri, chiede di coinvolgere le parti sociali nella fase di predisposizione e implementazione del Piano: ”Ci preoccupa il possibile ritorno delle regole del patto di stabilità, all’Europa va chiesto il rifinanziamento dello Sure”.

( 22 gennaio 2021 )

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