Il calo dei giovani occupati negli ultimi 10 anni preoccupa naturalmente i sindacati. ”Un dato che rispecchia quello che noi sosteniamo da tempo che in questo paese: si parla troppo poco di lavoro e quando si parla di lavoro, si parla di lavoro precario. Bisogna intervenire, come abbiamo chiesto a questo Governo e anche a quello precedente sul lavoro precario e sul lavoro povero”, afferma il leader della Uil Bombardieri, per il quale ”occorre avviare una discussione sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di trattamento economico, che sia anche uno stimolo per discutere di produttività con una sperimentazione di accordi di secondo livello sui territori o per filiere”.
Il segretario generale della Cisl Sbarra ricorda che la riduzione dell'orario di lavoro è una ricetta che il sindacato di Via Po ”ha storicamente sempre sostenuto per accompagnare le trasformazioni tecnologiche, ridistribuendo il lavoro in modo da salvaguardare occupazione, aumentare i salari, rilanciare la produttività”. Lo Stato potrebbe favorire questo processo ”incentivando gli accordi aziendali per la riduzione dell'orario o il part-time agevolato”. Sbarra chiede di ”aprire una fase sperimentale, individuando 100 imprese grandi e medie dove trasformare, su base volontaria, accordi di produttività in riduzione oraria” specificando che ”già molte aziende in Italia stanno praticando questa strada che potrebbe essere esportata in tutti gli stabilimenti del gruppo Stellantis a cominciare da quelli nel Mezzogiorno”.
Giampiero Guadagni