Venerdì 22 novembre 2024, ore 0:21

Manovra 

Giorgetti: possibile revisione al rialzo del pil 

La manovra entra nel vivo delle modifiche parlamentari. Gli emendamenti sono attesi per lunedì prossimo. Giovedì intanto il ciclo di audizioni alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato si è chiuso con l’intervento di Giorgetti. Secondo il ministro dell’Economia ”le prospettive di crescita a breve termine risultano, nel complesso, ancora incoraggianti. I modelli di previsione interni lasciano ritenere che, nel trimestre finale dell'anno, il Pil dovrebbe tornare in espansione, grazie al recupero della domanda estera netta e al prosieguo della ripresa dei consumi. Non sarei stupito da una revisione al rialzo delle stime preliminari del Pil 2024”. Il titolare del Mef analizza poi l’effetto dei alcune misure. ”Le risorse derivanti dal concordato preventivo introdotto nel decreto-legge fiscale non sono state considerate, per ragioni prudenziali, nell'ambito delle coperture e solo una volta quantificate e iscrivibili in bilancio potranno essere destinate, come previsto già a legislazione vigente, al finanziamento di interventi di riduzione della pressione fiscale”. Quanto alla sanità ”la manovra stanzia ulteriori risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale che si aggiungono a quelle già assegnate dalla legislazione vigente”. Nel complesso ”il livello del finanziamento del Ssn passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027, con un incremento medio annuo nel periodo 2025-2027 superiore al tasso di crescita programmato per la spesa primaria netta nel Piano strutturale di bilancio di medio termine”. Per gli enti locali nessun taglio ”ma solo un accantonamento di bilancio”. Dal lato delle entrate: dalle banche arriveranno 3,4 miliardi nel biennio 2025-26, dalle assicurazioni 1,7 miliardi tra il 2025 e il 2027.
Sottolinea Giorgetti: ”A fronte di dinamiche globali sempre più forti, gli sforzi nazionali, per quanto utili e necessari, non sono sufficienti a garantire che le prospettive evolvano nelle direzioni auspicate”. In un quadro internazionale ancora caratterizzato da incertezza ”la gestione prudente e responsabile della finanza pubblica seguita finora, e in particolare nel corso del 2024, ha consentito di individuare spazi utili per confermare - e talora addirittura rafforzare - i principali interventi di sostegno ai redditi di lavoro dipendente medio-bassi già adottati nelle precedenti manovre, nonché a rendere per la prima volta strutturali alcune importanti politiche, finora rifinanziate annualmente”. Il crescente e robusto interesse degli investitori per i nostri titoli di Stato, la significativa riduzione dello spread e le positive valutazioni delle agenzie di rating ”testimoniano l'importanza della stabilità politica e della prudenza nella politica di bilancio che il Governo ha saputo assicurare nei primi due anni di mandato”.
Sul fronte della difesa, "nonostante gli ingenti stanziamenti assegnati, l'obiettivo del 2% del Pil richiesto dalla Nato risulta molto ambizioso e non del tutto compatibile sotto il profilo in particolare delle coperture con il quadro vigente della governance europea. Arriveremo alla percentuale dell'1,57% nel 2025, dell'1,58% nel 2026 e dell'1,61% nel 2027”.
Sulla manovra è tornato ieri il segretario generale della Cisl Sbarra che osserva: ”Oltre i due terzi delle risorse sono orientate sul fronte del lavoro dipendente, dell'inclusione e della famiglia, con la scelta di rendere permanente e ampliare a 40mila euro il taglio del cuneo fiscale, che coinvolge 16 milioni di persone per un introito aggiuntivo l'anno fino a 1.200 euro”. Per il numero uno di Via Po ”sono positive la conferma di un'Irpef scaglionata su tre livelli, la defiscalizzazione per i salari di produttività e la detassazione dei fringe benefit. Importante anche l'indicizzazione piena delle pensioni. Giusto aver prorogato gli incentivi per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati nel Sud, insieme con il rifinanziamento del credito d'imposta per la zona economica speciale fino al 2027. Difenderemo i risultati positivi e contemporaneamente ci impegneremo, dentro e fuori il perimetro della manovra, per correggere e migliorare la legge di bilancio, a partire dalle pensioni minime. Lo diremo con grande chiarezza lunedì alla premier Meloni”.
A proposito delle parole del segretario generale della Cgil Landini Sbarra rimarca: ”Sbagliato infiammare gli animi ed invocare rivolte sociali” (espressione che ha provocato la dura reazione del centrodestra). Dice Sbarra: ”Il nostro Paese ha bisogno di unità, di coesione, di concordia, di corresponsabilità per affrontare insieme le tante sfide che abbiamo davanti a noi. La vera esigenza, la grande prospettiva è la partecipazione per migliorare le conquiste sociali, per rivendicare diritti e doveri. Abbiamo bisogno di un sindacalismo capace di governare le complessità sociali, in grado di portare risultati concreti alle persone che rappresenta”. Peraltro, conclude Sbarra, ”la vittoria di Trump in Usa suona la sveglia all'Europa chiamandola ad accelerare il processo di integrazione e di unificazione, con modifiche al patto di stabilità, dialogo sociale, mutualizzazione del debito, costruzione di una politica economica, sociale, fiscale e anche di una difesa comune. Non c'è altra via se vogliamo essere in grado di incidere nelle gigantesche dinamiche della nuova globalizzazione e della nuova geopolitica. La bussola è quella indicata dal Rapporto Draghi e conduce a un nuovo contratto sociale tra istituzioni, sindacati e imprese”.
Giampiero Guadagni

( 7 novembre 2024 )

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