Sottolinea Giorgetti: ”A fronte di dinamiche globali sempre più forti, gli sforzi nazionali, per quanto utili e necessari, non sono sufficienti a garantire che le prospettive evolvano nelle direzioni auspicate”. In un quadro internazionale ancora caratterizzato da incertezza ”la gestione prudente e responsabile della finanza pubblica seguita finora, e in particolare nel corso del 2024, ha consentito di individuare spazi utili per confermare - e talora addirittura rafforzare - i principali interventi di sostegno ai redditi di lavoro dipendente medio-bassi già adottati nelle precedenti manovre, nonché a rendere per la prima volta strutturali alcune importanti politiche, finora rifinanziate annualmente”. Il crescente e robusto interesse degli investitori per i nostri titoli di Stato, la significativa riduzione dello spread e le positive valutazioni delle agenzie di rating ”testimoniano l'importanza della stabilità politica e della prudenza nella politica di bilancio che il Governo ha saputo assicurare nei primi due anni di mandato”.
Sul fronte della difesa, "nonostante gli ingenti stanziamenti assegnati, l'obiettivo del 2% del Pil richiesto dalla Nato risulta molto ambizioso e non del tutto compatibile sotto il profilo in particolare delle coperture con il quadro vigente della governance europea. Arriveremo alla percentuale dell'1,57% nel 2025, dell'1,58% nel 2026 e dell'1,61% nel 2027”.
Sulla manovra è tornato ieri il segretario generale della Cisl Sbarra che osserva: ”Oltre i due terzi delle risorse sono orientate sul fronte del lavoro dipendente, dell'inclusione e della famiglia, con la scelta di rendere permanente e ampliare a 40mila euro il taglio del cuneo fiscale, che coinvolge 16 milioni di persone per un introito aggiuntivo l'anno fino a 1.200 euro”. Per il numero uno di Via Po ”sono positive la conferma di un'Irpef scaglionata su tre livelli, la defiscalizzazione per i salari di produttività e la detassazione dei fringe benefit. Importante anche l'indicizzazione piena delle pensioni. Giusto aver prorogato gli incentivi per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati nel Sud, insieme con il rifinanziamento del credito d'imposta per la zona economica speciale fino al 2027. Difenderemo i risultati positivi e contemporaneamente ci impegneremo, dentro e fuori il perimetro della manovra, per correggere e migliorare la legge di bilancio, a partire dalle pensioni minime. Lo diremo con grande chiarezza lunedì alla premier Meloni”.
A proposito delle parole del segretario generale della Cgil Landini Sbarra rimarca: ”Sbagliato infiammare gli animi ed invocare rivolte sociali” (espressione che ha provocato la dura reazione del centrodestra). Dice Sbarra: ”Il nostro Paese ha bisogno di unità, di coesione, di concordia, di corresponsabilità per affrontare insieme le tante sfide che abbiamo davanti a noi. La vera esigenza, la grande prospettiva è la partecipazione per migliorare le conquiste sociali, per rivendicare diritti e doveri. Abbiamo bisogno di un sindacalismo capace di governare le complessità sociali, in grado di portare risultati concreti alle persone che rappresenta”. Peraltro, conclude Sbarra, ”la vittoria di Trump in Usa suona la sveglia all'Europa chiamandola ad accelerare il processo di integrazione e di unificazione, con modifiche al patto di stabilità, dialogo sociale, mutualizzazione del debito, costruzione di una politica economica, sociale, fiscale e anche di una difesa comune. Non c'è altra via se vogliamo essere in grado di incidere nelle gigantesche dinamiche della nuova globalizzazione e della nuova geopolitica. La bussola è quella indicata dal Rapporto Draghi e conduce a un nuovo contratto sociale tra istituzioni, sindacati e imprese”.
Giampiero Guadagni