Sul Mes, spiega Giorgetti, ”io non ho mai detto né in Parlamento, né in Europa, né in nessuna altra sede che l'Italia lo avrebbe ratificato”. Giorgetti precisa invece di aver detto che dopo quattro rinvii ”una decisione il Parlamento per serietà avrebbe dovuta prenderla. Il Parlamento sovrano ha votato e ha votato come avevo anticipato in sede europea”. Nel merito ”il Mes non è né la causa né la soluzione del nostro problema che si chiama debito. Dobbiamo concentrarci sul fatto che il debito in particolare quando costa ed è oneroso deve essere tenuto sotto controllo altrimenti il Paese non ce la fa. O ce la fa mantenendo la rendita, come direbbe qualche vecchio marxista, e non premiando chi fa produzione, chi lavora e chi intraprende, che è la missione del Governo”.
Quanto all’accordo sul Patto di Stabilità ”è un compromesso, se verso il basso o verso l'alto le valutazione le faremo tra qualche tempo”. Per il ministro dell’Economia ”il successo italiano è la possibilità dell'allungamento fino a 7 anni per coloro che rispettano il Pnrr”. La discussione sul nuovo Patto di stabilità ”è viziata dall'allucinazione psichedelica degli ultimi quattro anni, dove abbiamo pensato che lo scostamento si poteva fare e il debito si poteva fare”. Il problema insomma ”non è l'austerità, è la disciplina per chi fa politica di prendere decisioni e attuarle anche se sono impopolari”. Giorgetti ha sottolineato che un veto avrebbe portato al ritorno di ”regole molto peggiori di quelle che il Governo si troverà nei prossimi mesi”.
C’era attesa poi per le valutazioni sul Superbonus. Giorgetti osserva che ”è il Parlamento a decidere, ma io so quale è il limite oltre il quale non si può andare, questa è la realtà dei numeri. E il Superbonus è come una centrale nucleare che ancora non riusciamo a gestire”. Anche il bonus al 70% ”visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po' da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto, anche perché quando fai debito lo paghi e sono miliardi sottratti agli italiani alle famiglie italiane, di spesa per la previdenza”.
Con riferimento all'esame della legge di bilancio l'esame del Senato ha prodotto una serie di cambiamenti che, a giudizio di Giorgetti, hanno nel complesso prodotto ”un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”. Giorgetti ha citato le modifiche intercorse nell'esame di Palazzo Madama e tra l'altro le misure sulla previdenza di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari; ma anche le misure a contrasto del disagio abitativo o quelli relativi alle infrastrutture. ”E' stata mantenuta intatta le quadratura e l'impianto della nostra proposta e il governo lo valuta positivamente”. Giorgetti assicura: ”Le previsioni del Governo con i documenti programmatici sono coerenti con quello che è previsto dal nuovo Patto di stabilità, non sono previste manovre aggiuntive”. Infine, oer quanto riguardo il Ponte sullo Stretto di Messina, ”era nel disegno originario della manovra, è stata modificata la spalmatura. Non trovo per niente scandaloso che il fondo di sviluppo e coesione delle regioni direttamente interessate dia un contributo”.
Giampiero Guadagni