Il decreto si occupa anche di commercianti e partite Iva non in regola su scontrini e fatture: per le mancate certificazioni dei corrispettivi dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023 si potrà fare pace con il fisco, ricorrendo all'istituto del ravvedimento operoso entro il 15 dicembre. Una norma ”salva-commercio”, la definiscono fonti di Governo, che ”scongiura la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali”. L'ultima bozza circolata, ridotta rispetto alle precedenti, proroga anche i termini per aderire ai mutui per gli under36, mentre saltano le proroghe per le cripto-attività e l'abilitazione scientifica. Una norma interpretativa esclude inoltre che nel passaggio da Alitalia a Ita ci sia continuità fra le due aziende.
Per il Ministro Urso continua con il decreto energia l’azione del Governo di ”salvaguardia dei ceti più deboli, delle famiglie e delle imprese italiane, colpiti dal caro energia e dall'inflazione”. Ma l’opposizione è critica. Misiani, Pd, parla di ”decreto assolutamente deludente. Avevamo chiesto che lo Stato restituisse agli italiani l'extra gettito ricavato dall'aumento della benzina e del diesel. La risposta del Governo è stata una mancetta”.
Ora l'attenzione del Governo si sposta sulla manovra. L'attesa è per la Nota di aggiornamento al Def, che definirà la prima cornice delle risorse e darà una prima idea delle misure che potranno vedere la luce nel 2024. Anticipato ad oggi il Cdm che esaminerà il documento. L'osservato speciale è l'indebitamento 2024, da cui si capirà lo spazio in deficit che il Governo si apre per la manovra. Per metterlo nero su bianco però, l’Esecutivo attende il responso di Eurostat sul Superbonus. Il 3,7% fissato nel Def ad aprile dovrebbe essere rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, comunque entro la soglia del 4%. Si andrebbe comunque verso una manovra leggera, di circa 22-23 miliardi. Sono certi il taglio del cuneo e gli aiuti a famiglie e alla natalità. Sul fronte delle risorse si attende anche di sciogliere anche il nodo dagli extraprofitti delle banche. L'obiettivo è chiudere in Aula entro giovedì. Ma si dovrà correre. Il decreto deve poi passare alla Camera: scade il 9 ottobre.
Giampiero Guadagni