Dopo l'incontro di mercoledì sollecitato dalla Cisl, sulla attuazione della patente a credito e le altre misure introdotte nel decreto del 2 marzo, ”bisogna ora proseguire il confronto per riformare il mercato del lavoro, incentivare le forme di ingresso stabile nel sistema produttivo, dare concretezza alle politiche attive, a nuove protezioni universali, al pieno ed efficace utilizzo delle risorse Gol”. E' quanto sottolinea la segretaria generale aggiunta della Cisl Fumarola, che aggiunge: ”Lavoro nero e grigio, caporalato, ghettizzazione, richiedono strategie determinate: più ispezioni, più forte presidio delle forze dell'ordine, più ruolo alle parti sociali, applicando la legge 199 contro il caporalato dal punto di vista della prevenzione e della partecipazione sociale, che devono affiancarsi al fronte penale”.
Da parte sua la ministra del Lavoro Calderone replica alle critiche di Cgil e Uil: ”Il tavolo sulla sicurezza è andato bene”. Calderone ha ricordato che il Governo ha presentato dei testi per fare delle "riflessioni comuni. Adesso il tavolo è aggiornato alla prossima settimana e aspettiamo i contributi delle parti sociali. Entro la prossima settimana firmo il decreto". Il responsabile del Lavoro ha sottolineato che sulla patente a crediti ”giudicare una bozza e ascrivere delle negatività a quello che invece è un percorso richiesto dai sindacati credo non faccia il bene di nessuno, perché poi potrebbe portare all'estremizzazione. Credo sia importante fare dei passi avanti e questo Governo li sta facendo”. Calderone ha inoltre affermato che ”non risponde al vero che 80 o 100 crediti saranno la dote di tutte le aziende. Noi abbiamo proposto una riflessione, che ci è stata richiesta, sulla qualificazione delle imprese, perché i punteggi aggiuntivi ce li hanno aziende che hanno una loro storicità. Sono aziende che non hanno un andamento infortunistico pericoloso e la norma sulla patente a crediti ha un principio che va assolutamente ribadito: le forze ispettive in presenza di gravi irregolarità possono sospendere immediatamente l'attività aziendale. Laddove si verificano gravi situazioni noi avremo gli strumenti per intervenire immediatamente”. Anche una sola morte sul lavoro ”è un numero che non possiamo accettare, ma dobbiamo fare un'operazione verità. In questo momento abbiamo 24 milioni di persone al lavoro e l'incidenza degli infortuni è più bassa rispetto al passato”.
Intanto sono otre 507 mila i contratti di assunzione offerti dalle imprese a luglio e 1,3 milioni nel trimestre luglio-settembre, con una contrazione della domanda di lavoro di circa 78 mila contratti rispetto a luglio 2023 (-13,3%) e di 156 mila per il corrispondente trimestre 2023 (-10,6%). Si attesta al 48,4% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati dalle imprese dovuta prevalentemente alla mancanza di candidati. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro. Nel suo complesso l'industria ha in programma di assumere circa 135 mila profili nel mese (-15 mila; -9,8% rispetto allo scorso anno) e 371 mila nel trimestre (-34 mila; -8,3% rispetto a un anno fa). Il comparto del manifatturiero è alla ricerca di circa 88 mila lavoratori nel mese e 236 mila nel trimestre. Tra le professioni di più difficile reperimento, gli operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni (77,8%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,6%), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,1%), i fabbri ferrai costruttori di utensili (71,8%) e i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (71,4%). A livello territoriale, sono in calo di oltre 24 mila unità le assunzioni programmate dalle imprese del Centro e di circa 24 mila unità per quelle del Nord est.
Confindustria, nella sua analisi di luglio, parla di ”crescita lenta” dell’economia. In sintesi: industria ancora debole, servizi che rallentano, export che non decolla. Nel secondo trimestre 2024 - evidenziano gli economisti di via dell’Astronomia - i servizi hanno frenato pur restando in crescita. L'industria prosegue il calo (nonostante il recupero di maggio) ed ha ”prospettive fiacche”. Buoni segnali per i consumi, mentre ”investimenti ed export tengono ma non trascinano”. Intanto il timido taglio Bce ancora non si legge nei tassi per famiglie e imprese, l'inflazione ancora alta in Eurozona e Usa rallenta la discesa dei tassi. Sale il prezzo del petrolio”. Sul fronte degli investimenti ”l’Italia va meglio dell'Europa” ma ci sono anche ”prospettive incerte” con il rischio di una frenata nei prossimi trimestri.
Confcommercio, da parte sua, sottolinea che per il futuro prossimo la partita vincente che condurrebbe a evitare una manovra "lacrime e sangue" in autunno dipende dalla stabilizzazione dell'inflazione attorno o sotto l'1% in combinazione con la tenuta degli attuali livelli occupazionali da record statistico. Dovessero arrivare dal Pnrr investimenti oltre le aspettative, spiega l'associazione dei commercianti, ”riprenderebbe quota la possibilità di superare l'1% di crescita già quest'anno”.
Sulla prossima manovra il leader della Cisl Sbarra chiede al Governo di convocare le parti sociali per concertare le priorità.
La manovra lacrime e sangue è stata esclusa nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giorgetti, che a proposito di Pnrr chiede di rivedere tempi e scadenze. Da fonti Ue trapela che una proroga ad oggi non è sul tavolo, ma potrebbe prendere slancio, l'anno prossimo. Lo scorso aprile Giorgetti puntava sulle elezioni europee e sulla nuova Commissione per sbloccare il ”dossier proroga”. Ora, con la precedente maggioranza europea che ha retto nell'Europarlamento, il ministro dell’Economia sembra fiducioso che sarà l'avvicinarsi del 2026 a far uscire allo scoperto altri Paesi, oltre all'Italia e la Polonia che hanno chiesto apertamente uno slittamento. Insomma, se, ad oggi, le fonti Ue confermano la necessità di un'attuazione puntuale del Pnrr col termine ultimo del 2026 previsto dal regolamento del Recovery (scadenza ”fissa” aveva risposto il commissario all'Economia Gentiloni al pressing italiano), un confronto potrebbe esserci l'anno prossimo quando si apriranno i negoziati per il bilancio comune 2028-2035. Non una chiusura netta, dunque. Potrebbe avere un peso il ruolo che assumerà Fratelli d'Italia rispetto alla ricerca di una maggioranza da parte di Ursula Von Der Leyen per un secondo mandato.
Giampiero Guadagni