Venerdì 22 novembre 2024, ore 5:49

Economia 

Def entro il 10 aprile, contenuto più asciutto 

La Commissione europea raccomanderà al Consiglio di aprire una procedura per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro come di diversi altri Paesi. Un esito scontato secondo il ministro dell’Economia Giorgetti ”essendo terminata a fine 2023 la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita introdotta a seguito della pandemia e prorogata per via della crisi energetica, in base all'indebitamento netto registrato dall'Italia lo scorso anno (7,2% del Pil secondo le prime stime Istat)”. In audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla riforma della governance economica Ue, Giorgetti ha sottolineato che ”l’indagine conoscitiva può anche essere l'occasione per valutare, come d'altronde suggerito anche dal Parlamento, la necessità di eventuali e ulteriori aggiustamenti utili a superare le criticità dell'assetto contabile interno, non direttamente connesse al processo di riforma delle regole europee, che l'esperienza degli ultimi anni ha fatto emergere. Auspico che in questa sede si possa instaurare un dialogo proficuo finalizzato ad aggiornare l'assetto normativo, tenendo conto delle riflessioni delle diverse istituzioni e dei dati dalle prassi degli ultimi anni”.
I principi costituzionali dell'equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio, o della sostenibilità del debito pubblico ”continuano ad essere ancora attuali nel nuovo quadro di governance economica europea”, ha detto Giorgetti, convinto che ”ogni eventuale intervento di riforma costituzionale debba essere valutato con estrema attenzione, per evitare di introdurre nell'assetto ordinamentale disposizioni troppo legate a contingenze di breve periodo, con il rischio di perdere rapidamente di attualità e di visione di sistema”.
I vincoli della nuova governance europea richiedono però un cambio di prospettiva sulle garanzie pubbliche che ”dalla fase emergenziale, ci riporti progressivamente verso un percorso ordinario”, ha aggiunto Giorgetti. Al 31 dicembre 2023 l'esposizione dello Stato si è attestata intorno ai 300 miliardi di euro, pari a circa il 14,4% del Pil, in calo rispetto al 15,9% del 2022 e ai picchi raggiunti durante il Covid, che hanno toccato il 16,1% del Pil, ma ancora lontana dal 4,9% del 2019. Per il ministro dell’Economia ”il livello del debito pubblico italiano per evidenti ragioni di sostenibilità, richiede la massima ponderazione delle risorse da destinare alle singole politiche pubbliche e, oramai, l'innegabile necessità di misurare e monitorare gli effettivi benefici di ogni singola spesa.
”La fisionomia del nuovo Piano fiscale-strutturale e del Rapporto di monitoraggio annuale previsti dalle nuove regole Ue comporterà la necessità di rivedere le disposizioni che disciplinano la tempistica e i contenuti del Documento di Economia e Finanza”. A livello europeo ”la definizione delle informazioni di dettaglio dei due nuovi documenti è ancora in via di elaborazione. In particolare, dai programmi di lavoro dei comitati tecnici emerge che un nuovo Codice di condotta sarà divulgato non prima della fine dell'anno in corso. Una tempistica simile è inoltre prevista per la guidance definitiva sul Rapporto di monitoraggio e, infine, per gli adeguamenti che si renderanno necessari alle linee guida per il Documento programmatico di bilancio”.
Giorgetti ha poi detto che il Documento di economia e finanza a breve verrà presentato al Parlamento. In base alle istruzioni della Commissione avrà probabilmente una conformazione leggermente diversa rispetto al passato, sicuramente più leggera. Il Cdm è previsto il 9 aprile, il via libera al Def il giorno dopo.
Giampiero Guadagni

( 3 aprile 2024 )

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