La manovra, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è arrivata alla Camera per l'avvio dell'iter parlamentare per la sua approvazione entro la fine dell'anno. Le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento inizieranno il 28 ottobre; il termine degli emendamenti è fissato fra l'8 e il 10 novembre. Il testo contiene 144 articoli.
Cuneo. Cambia il meccanismo che consente di rafforzare le busta paga dei lavoratori dipendenti fino a 40mila euro, estendendo gli effetti previsti prima fino a 35mila euro con il taglio del cuneo contributivo. Il primo articolo normativo della legge di bilancio conferma le attuali aliquote Irpef e alza la base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro. Poi prevede, fino a 20.000 euro di reddito, il riconoscimento di un bonus non tassabile che varia in funzione del guadagno: 7,1% fino a 8.500 euro, 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8 per cento tra 15.000 e 20 mila euro. Superato questo importo si passa ad un meccanismo di detrazioni aggiuntive che vanno riconosciute in busta paga: 1.000 euro tra 20mila e 32mila euro, e poi un decalage fino a 40mila euro.
Pensioni. Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell'1,3% nel 2026. Quest'ano scadeva l'aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all'aumento del 2,7% dato l'anno scorso maggiorata con il recupero dell'inflazione pari all'1%.
Nel 2025 non ci sarà il recupero dell'inflazione per le pensioni dei residenti all'estero a meno che non siano assegni fino al trattamento minimo.
Pubblica amministrazione. Per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 la manovra stanzia 10,855 miliardi in tre anni. Per il triennio 2025-2027 gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico sono complessivamente determinati in 1.755 milioni di euro per l'anno 2025, 3.550 milioni di euro per l'anno 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027.
Taglio al turn over nel 2025 per le amministrazioni dello Stato, le Agenzie e gli enti pubblici non economici con almeno 20 dipendenti: Per l'anno 2025 per le amministrazioni con più di 20 dipendenti in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la spesa percentuale per le assunzioni non potrà superare il 75 di quella dei lavoratori usciti nell'anno precedente. Nel 2026 tornerà al 100 per cento. Le disposizioni non si applicano al personale togato delle magistrature e agli avvocati e procuratori dello Stato.
Sanità. Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard è incrementato di 1.302 milioni di euro per l'anno 2025, 5.078 milioni di euro per l'anno 2026, 5.780 milioni di euro per l'anno 2027, 6.663 milioni di euro per l'anno 2028, 7.725 milioni per l'anno 2029 e 8.898 milioni annui a decorrere dall'anno 2030. Una quota delle risorse incrementali "pari a 883 milioni di euro per l'anno 2028, 1.945 milioni di euro per l'anno 2029 e 3.117 milioni annui a decorrere dal 2030 - si precisa - è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali 2028-2030".
Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra. Sono escluse dal computo dell'ammontare complessivo degli oneri e delle spese le spese sanitarie detraibili; così come sono esclusi gli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024.
Per consentire l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) è vincolata una quota pari a 50 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025.
Famiglia. Arriva per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 un ”bonus nuove nascite” una tantum da 1.000 euro. La condizione è che il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 40.000 euro annui.
Il bonus mamme, anche con due figli, viene esteso alle lavoratrici autonome ma con un tetto di reddito fino a 40mila euro. Le lavoratrici, che non abbiano optato per un regime forfetario, potranno usufruire, se hanno due figli, di una decontribuzione fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e, nel caso delle mamme con tre figli fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. L'esonero, nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, spetta solo se la retribuzione non supera i 40mila euro annui.
Esteso a tutti (e non solo più a quanti hanno un altro figlio di età inferiore a 10 anni) e reso strutturale il bonus nido previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un Isee fino a 40mila euro. A sostegno della misura vengono stanziati 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni di euro per l'anno 2026, 194 milioni di euro per il 2027, 197 milioni di euro per il 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2029. E' quanto prevede la legge di bilancio approdata alla Camera. Confermata anche l'esclusione dell'assegno unico del computo dell'Isee per la richiesta dell'agevolazione.
Povertà. Stanziate nuove risorse per il sostegno degli indigenti e per gli acquisti di beni di prima necessità attraverso la Carta ”Dedicata a te”. La dotazione del fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti è incrementata di 50 milioni di euro annui dal 2025. Inoltre la dotazione del fondo istituito presso il Ministero dell'agricoltura destinato all'acquisito di beni alimentari di prima necessità e di carburanti, o in alternativa di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale per soggetti con Isee fino a 15mila euro è incrementata di 500 milioni per il 2025 per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Riordino detrazioni. Stretta sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli. In base al testo della manovra - infatti - chi ha un reddito tra i 75mila e i 100mila euro potrà portare in detrazione fino a un massimo di 14mila euro, 8mila oltre i 100mila. In assenza di figli la cifra è dimezzata (moltiplicata per il coefficiente di 0.5) per quanti hanno un solo figlio ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85, resta pari se si hanno più di tre figli o figli con disabilità. Un contribuente oltre i 100mila senza figli potrà detrarre a conti fatti 4mila euro.
Scuola. Istituito un fondo per la valorizzazione del sistema scolastico con una dotazione di 122 milioni di euro per l'anno 2025, 189 milioni di euro per l'anno 2026 e 75 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027. Carta del docente in via strutturale anche agli insegnanti con contratto di supplenza annuale ma se quest'anno il valore rimane di 500 euro, non è detto che lo sia anche nei prossimi anni.
Tagli Ministeri. Per il periodo 2025-2027 gli obiettivi di risparmio di spesa sono stabiliti per l'importo complessivo di 300 milioni di euro il 2025, 500 milioni per il 2026 e 700 milioni a decorrere dall'anno 2027 e ripartiti tra i Ministeri. Le dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri sono ridotte, per gli anni 2025 e 2026 e a decorrere dall'anno 2027, nell'ordine attorno ai 2,6 miliardi annui.
Banche. Dal rinvio delle deduzioni sulle Dta, le imposte differite attive delle banche, e il limite per il 2025 dell'utilizzabilità delle perdite e delle eccedenze Ace, il governo conta di incassare 4 miliardi di euro nel 2025 e 2026. In particolare sono previsti 2.541,6 per il 2025 e 1.526,1 per il 2026. Gli acconti saranno recuperati dagli istituti di credito negli anni successi dal 2027 fino al 2030.
Giampiero Guadagni