Sì al senso di responsabilità ma non il blackout totale delle attività produttive. E’ quanto auspicano i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi. In un comunicato congiunto i tre segretari affermano che “le fabbriche e i cantieri devono andare avanti, organizzando il lavoro (entrate e uscite scaglionate, riorganizzazione dei permessi e dei rientri, ecc.) e gli stessi spazi comuni (dalle mense agli spogliatoi, alle residenze collettive) al fine di ridurre al minimo ogni rischio”. Per i sindacati ogni caso va valutato singolarmente e per quello che è, seguendo i consigli delle strutture sanitarie preposte e richiedendo, se necessario, consulenze mirate. “Per queste ragioni - continuano i sindacalisti delle costruzioni - si dovranno nelle prossime ore richiedere incontri con tutte le direzioni aziendali e di cantiere al fine di organizzare meglio i lavori, valutare se vi siano strumenti di flessibilità possibili (dallo smart working già iniziato per le attività impiegatizie al lavoro a turni più ridotti per gli operai, anche ricorrendo ad accordi sindacali per l’eventuale smaltimento di permessi e ferie residue, ove ciò sia compatibile), organizzare meglio gli spazi comuni e, se ritenuto utile, procedere alla sanificazione di specifici ambienti, organizzare la mobilità delle squadre ove strettamente necessario, favorire turnazioni in grado di conciliare meglio esigenze familiari con quelle produttive e - nelle ipotesi strettamente necessarie - ricorrere a sospensioni temporanee con immediato ricorso agli ammortizzatori sociali (ordinari o in deroga)”.