L’importanza di questo ”senso partecipativo” è stata rimarcata anche in altre sedi. Al Cnel, in occasione di un incontro a livello europeo sullo stato di attuazione del Pnrr, il presidente Treu ha ricordato che ”la partecipazione e il coinvolgimento delle parti sociali non sono un optional ma una necessità per l’attuazione del Next generation EU. La riuscita del Pnrr richiede un elevato coinvolgimento del territorio e questo può avvenire solo attraverso chi presidia il territorio come gli enti locali e le forze sociali”. Insomma ”il successo del Pnrr passerà dai rapporti con le parti sociali”.
Intanto proseguono le audizione dinanzi alle Commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera nell’ambito dell'esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa. Martedì è stata la volta dei sindacati confederali.
Per la Cisl lo sviluppo della partecipazione dei lavoratori alle imprese necessita di un cambio di passo che le proposte di legge presentate non sono forse in grado di dare: più che una norma onnicomprensiva è utile un intervento che sostenga la contrattazione nella definizione di formule partecipative. La Cisl chiede la definizione di una normativa che permetta, anche nel nostro Paese, la costituzione, sul modello tedesco, di consigli di sorveglianza più strutturati.
Da parte sua la Uil, al fine di salvaguardare e riaffermare l’autonomia contrattuale delle parti sociali, chiede di esplicitare il rapporto che i due livelli della contrattazione devono avere, considerando che il contratto nazionale deve andare a decidere quali sono le materie delegate alla contrattazione aziendale.
Quello della partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, afferma la Cgil, è un tema importante, la strada che porta a un sistema industriale più forte. Questa è una fase in cui rafforzare il livello di coinvolgimento, anche in ragione delle grosse sfide che si dovranno affrontare.
Giampiero Guadagni